NAPOLI – “La mancanza di lavoro per i giovani è un segno negativo per i nostri tempi”. È la denuncia del Papa che, in risposta all’intervento di un lavoratore, ha ricordato, a Scampia, che “dai 25 anni in giù, più del 40 per cento dei giovani non ha un lavoro, e questo è grave”.
“Cosa fa un giovane senza lavoro, che futuro ha, che strada di vita sceglie?”, si è chiesto Francesco, secondo il quale sopperire a questa mancanza “è una responsabilità non solo della città, del Paese, ma del mondo”.
“C’è un sistema economico che scarta la gente, e adesso tocca ai giovani essere scartati, cioè senza lavoro, e questo è grave”.
“Sì, c’è la Caritas che dà da mangiare”, ha proseguito il Papa, ma “il problema non è mangiare; il problema più grave è portare il pane a casa, guadagnarlo, e quando non si guadagna il pane si perde la dignità, e questa mancanza di lavoro ci ruba la dignità”.
“Dobbiamo difendere la dignità dei cittadini, degli uomini, delle donne, dei giovani”, l’appello del Papa, che ha stigmatizzato anche “il lavoro a metà, lo sfruttamento delle persone nel lavoro”.
“Questo si chiama schiavitù, sfruttamento: non è umano, non è cristiano!”. Lo ha esclamato il Papa da Scampia, citando come esempio quello “di una ragazza che aveva bisogno di lavoro e ne ha trovato uno di una ditta turistica, e le hanno detto questo: undici ore di lavoro a seicento euro al mese, senza nessun apporto per la pensione. ‘Se non ti piace, questa è la coda di gente dietro di te’”.
“Chi fa questo e si dice cristiano è un bugiardo”, ha aggiunto il Santo Padre a braccio, denunciando anche la piaga dello “sfruttamento del lavoro in nero, senza un apporto per la persona per la salute”.
“Dobbiamo riprendere la lotta per la nostra dignità, che è la lotta per ritrovare la possibilità di portare il pane a casa”, ha chiosato il Papa. (Sir)
Da buon “sindacalista”, il pontefice esorta la gente “a riprendere la lotta per la dignità”