SANTA MARIA MAGGIORE (Verbania-Cusio-Ossola) – “Il New York Times si arrampica per la strada del Sempione dove il Piemonte è già, quasi, Svizzera. A Santa Maria Maggiore, capoluogo della Val Vigezzo “dei pittori”, si svolge il “raduno internazionale” degli spazzacamini.
Il quotidiano Usa vuole dedicare un servizio all’avvenimento da pubblicare in una pagina intera, nel fascicolo internazionale. Per realizzarlo, incarica Elisabetta Povoledo, sua corrispondente da Roma. In realtà, si tratta di un’inviata che gioca, quasi, in casa. È nata a Pallanza, a una dozzina di chilometri di distanza, figlia di genitori già immigrati negli Usa che non avevano perduto le radici tricolore e volevano che lei respirasse da subito l’aria italiana.
Per lei, scuola, università e primo impiego sotto il segno dell’America. Con i coetanei e gli amici parlava inglese, lingua madre ma, in casa, rigorosamente l’italiano anche se un po’ segnato da quella pronuncia pizzicata degli anglosassoni.
Dettaglio che le è servito al momento di entrare nello staff del New York Times che ha immaginato di utilizzare la sua professionalità come corrispondete da Milano (prima) e da Roma (poi). È in Italia dal 1992. Ha seguito i due ultimi conclavi (con l’elezione di Papa Ratzinger e dell’attuale Francesco) e i 16 governi che hanno preceduto quello di Giuseppe Conte. “Ma, oltre alla politica – sottolinea Elisabetta Povoledo – al giornale interessano manifestazioni che possano spiegare le radici di una comunità”.
Per esempio: tempo fa, il New York Times si è occupato delle saline in Sicilia e dei minatori sardi. Non c’è dubbio che questa degli spazzacamini è una ricorrenza in grado di raccontare la vita intima di questa gente di montagna.
Da Santa Maria Maggiore, emigrando, sono partiti nel 1500 e, infilandosi nei comignoli sporchi, sono stati in grado di mantenere le rispettive famiglie. Qualcuno, parlando di spazzacamini, potrebbe correre con il ricordo al film di Mary Poppins che, nelle scene più suggestive, si svolge fra tetti e comignoli. Quella, però, è la traduzione romantica e, persino, un po’ superficiale di una vita di miseria che, non di rado, diventava dolore.
Faustino Cappini, originario di Re, un paese della stessa valle, uscendo da un camino dopo averlo pulito, ha alzato le mani per dimostrare di aver finito il lavoro. Non ha badato che sopra passavano i fili dell’alta tensione e, sfiorandoli, è morto fulminato. A lui e alle centinaia di bambini – i ruscà – utilizzati, perché magri, per le canne fumarie più strette è dedicato il monumento della valle. Certo, qualcuno ha fatto fortuna come la famiglia Farina, destinata a diventare titolare di un piccolo impero per il commercio dei profumi. La loro “invenzione” è stata chiamata “acqua di Colonia”.
In realtà, quelli erano gli aromi della Val Vigezzo. Per troppo tempo, la vita dello spazzacamino sembrava quella dello schiavo. Poco da ricordare e niente da celebrare. Poi, ha prevalso la voglia di ricordare i nonni e la loro fatica.
All’inizio degli anni Ottanta, il primo raduno che ha potuto mettere insieme soltanto una trentina di persone. Quello dello spazzacamino era ancora un mestiere “sporco” di cui vergognarsi. Poi, l’orgoglio della tradizione ha avuto la meglio e, di anno in anno, esponenzialmente, sono cresciute adesioni e delegazioni.
In questo 2019, arrivano in 1300 da 21 nazioni. Il gruppo più numeroso viene dalla Germania (400). I giapponesi sono 4 i ceki 1. Gli statunitensi dell’associazione “Chimney sweeps” partecipano in 15 e godono di un trattamento “privilegiato” da parte di Elisabetta Povoledo. Tutti quegli spazzacamini, per il raduno di Santa Maria Maggiore, vestono gli abiti d’antàn e sfilano con le scale e gli attrezzi che si usavano una volta.
Si pitturano la faccia di fuliggine, accarezzano (sporcandoli) gli spettatori e, ai bambini, lanciano caramelle. In realtà, ciascuno di loro è un tecnico specializzato. Ognuno, per occuparsi quotidianamente di manutenzione delle canne fumarie, ha dovuto diplomarsi e seguire corsi specifici di perfezionamento. Ogni associazione cui fanno riferimento è un sindacato con un’organizzazione efficiente.
A Santa Maria Maggiore il presidente (che assume anche l’incarico di responsabile del raduno internazionale) si chiama Livio Milani, figlio di Bruno e nipote di Franco, entrambi spazzacamini e presidenti. (giornalistitalia.it)
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