NEW YORK (Usa) – Dopo la terza candidatura agli Oscar lo scorso febbraio per lo short “Walk, Run, Cha-Cha”, il New York Times torna all’assalto di Hollywood, stavolta aumentando la sua potenza di fuoco. Dieci progetti per la tv in sviluppo, tre documentari di lungometraggio entro la fine dell’anno tra cui “Father Soldier Son” in uscita oggi su Netflix: “La Old Gray Lady comincia ad assomigliare più a una major che a un quotidiano tradizionale», ha commentato il sito di notizie politiche Axios.
La nuova strategia rientra nel quadro di espansione degli abbonamenti digitali attraverso una diversificazione del prodotto: «L’obiettivo è arrivare a dieci milioni nel 2025», ha spiegato Caitlin Roper, direttore editoriale dei Nyt Magazine Labs. Tutto questo senza che il giornale della famiglia Sulzberger abbia dato ampia pubblicità alle iniziative, «in parte per evitare di finire sotto la luce dei riflettori mentre è ancora in corso l’esperimento», hanno detto ad Axios fonti del giornale.
Si cominciano, però, a vedere risultati di peso: “Father Soldier Son”, il primo documentario firmato New York Times per Netflix, è il frutto del decennale lavoro di due giornaliste, la premio Pulitzer Catrin Einhorn e Leslye Davis, che hanno seguito il sergente Brain Esch per studiare l’impatto che la guerra in Afghanistan, la più lunga che abbia mai coinvolto gli Stati Uniti, ha avuto sulla sua famiglia.
Nel 2010, all’inizio del film, Eisch era un “ragazzo padre” che aveva lasciato due figli bambini a casa per un anno di missione in Afghanistan: i ragazzini, vulnerabili, carini e profondamente attaccati al padre, offrono l’irresistibile dimostrazione delle conseguenze che il servizio in guerra di una generazione ha sulla generazione successiva.
Il Times non lavora solo con Netflix: uno degli articoli più letti dello scorso anno, “The Jungle Prince of Delhi” di Ellen Barry su un misterioso “principe” che per 40 anni ha vissuto nascosto in un palazzo in rovina nel cuore della capitale indiana, diventerà una serie su Amazon, mentre il “Progetto 1619” sulla legacy della schiavitù in America farà da base a una serie di film e progetti tv in collaborazione con Lionsgate e Oprah Winfrey.
Il Times non è nuovo a iniziative a cavallo tra giornalismo e entertainment: aveva cominciato con l’adattamento della sua rubrica di viaggi “36 Hours” per il Travel Channel, poi trasferito su Hulu “The Weekly”, commento settimanale sulle notizie più importanti della settimana. Quest’anno ha portato al Sundance due documentari di lungometraggio, “Time”, diretto da Garrett Bradley e “Some Kind of Heaven” con la regia di Lance Oppenheim: entrambi derivati dal terreno fertile degli Op-Docs, editoriali in forma di documentario come “Walk, Run, Cha-Cha” che all’inizio dell’anno è stato candidato agli Oscar. (ansa)