ROMA – Accogliendo prontamente l’invito del responsabile per la legalità della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Michele Albanese, il ministro dell’Interno Marco Minniti sarà presente mercoledì 15 novembre, alle ore 10.30, ad un incontro con i giornalisti nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma.
All’incontro parteciperanno la Segreteria e la Giunta Esecutiva del sindacato dei giornalisti italiani, con in testa il segretario generale Raffaele Lorusso, ed il Consiglio nazionale presieduto da Giuseppe Giulietti. Con loro i rappresentanti delle Associazioni Regionali di Stampa ed i cronisti sotto scorta, a partire dal responsabile Fnsi per la legalità, Michele Albanese.
Sarà anche l’occasione per ribadire la necessità di adottare misure concrete e urgenti a sostegno dei giornalisti minacciati, del diritto di cronaca e del diritto dei cittadini ad essere informati su mafia, malaffare e corruzione.
“Un particolare ringraziamento per l’immediata disponibilità offerta dal ministro dell’Interno alla Fnsi” arriva dal segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, il quale sottolinea “la grande attenzione che Marco Minniti continua a dimostrare nei confronti dei giornalisti, soprattutto di quelli impegnati a raccontare fatti di mafia e malaffare”.
Non a caso, il 3 maggio dello scorso anno, Marco Minniti è stato tra i protagonisti della ventitreesima Giornata mondiale della libertà di stampa organizzata, nella sua Reggio Calabria, dal Sindacato Giornalisti della Calabria, dalla Fnsi e dal nostro quotidiano Giornalisti Italia.
“La libertà di stampa è fondamentale per la democrazia di questo Paese”, ha sottolineato nell’occasione Minniti ringraziando i vertici della Fnsi per aver scelto la sua città natale per una “giornata così importante”.
Marco Minniti, che 19 anni fa ricoprì il suo primo incarico di Governo quale sottosegretario con delega all’editoria e nell’ultimo esecutivo con quella ai servizi segreti, dopo aver ricordato il “diritto del lavoro che deve essere garantito perché un giornalista che ne è privato non può essere libero”, aveva ribadito “l’importanza essenziale dell’informazione nella lotta alle mafie”.
“Il giornalismo – è l’opinione di Marco Minniti – è schierato al fianco di chi è minacciato dalla ‘ndrangheta, dobbiamo essere grati a gente come Michele Albanese e a chi come lui racconta i pericoli che la criminalità arreca alla Calabria e all’Italia; grazie a chi racconta di come lo Stato combatte le mafie perché, senza la stampa che riporta quello che facciamo, la nostra azione sarebbe dimezzata”.
Ai giornalisti che scrivono di mafie, Minniti ha, inoltre, affiancato tutti gli operatori della comunicazione che lavorano nelle zone di guerra. “Senza di loro, – ha sottolineato – senza le loro descrizioni e senza le loro immagini, la lotta al terrorismo sarebbe ancora più difficile”, per concludere che “uno Stato democratico non può limitare le libertà personali in nome della sicurezza. La libertà di stampa è, infatti, l’azione più importante della democrazia”.
Oggi, intanto, in relazione all’arresto di Roberto Spada, rinchiuso nel carcere di Regina Coeli dopo l’aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi al quale, ad Ostia, ha spaccato il naso con una testata, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel ringraziare la Procura della Repubblica di Roma e l’Arma dei Carabinieri, ha dichiarato che “il fermo di Roberto Spada è la dimostrazione che in Italia non esistono zone franche”. (giornalistitalia.it)
A Roma raccogliendo l’invito del responsabile per la legalità Michele Albanese