ROMA – Il Ministero del Lavoro invita l’Inpgi a rispettare la sentenza con la quale il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4771 del 27 luglio 2020, ha intimato all’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani l’ordine «all’esibizione dei documenti» richiesti dai giornalisti inquilini che «hanno il diritto di conoscere gli atti relativi alla dismissione del patrimonio immobiliare operata dall’Ente».
La sentenza trae origine dalla richiesta con la quale i giornalisti Pierangelo Maurizio, Pietro De Angelis, Laura Garofalo, Maria Rita Pasqualucci e Maria Rosaria Gianni, difesi dall’avvocato Vincenzo Perticaro, hanno chiesto all’Inpgi l’accesso agli atti relativi alle operazioni di dismissione del patrimonio immobiliare. Accesso negato dall’Inpgi e per il quale sono seguiti quattro gradi di giudizio, due dinanzi al Tar del Lazio e due dinanzi al Consiglio di Stato, che sono giunti ad accertare quanto da sempre ribadito dall’avv. Perticaro in merito al regime di pubblicità degli atti nel caso dismissione del patrimonio immobiliare dell’Ente pubblico privatizzato.
Maria Rosaria Gianni, neo presidente del Siai, il Sindacato Inquilini e Assegnatari Inpgi, spiega di aver ritenuto opportuno come primo atto della sua gestione, avanzare ai Ministeri competenti (MEF e ML) la richiesta di «pubblicazione degli atti relativi alla dismissione del patrimonio immobiliare dell’Inpgi, cogliendo anche in quella sede l’occasione di sottoporre agli stessi le annose problematiche che affliggono le operazioni di vendita degli immobili di proprietà dell’Ente previdenziale e la grave crisi che le casse dello stesso stanno attraversando».
«Per tale motivo – afferma la giornalista – ho conferito mandato all’avv. Vincenzo Perticaro, che già si è occupato della vicenda relativa ai documenti delle operazioni di dismissione sia dinanzi al Tar Lazio che al Consiglio di Stato, ottenendo la condanna dell’Inpgi all’esibizione della suddetta documentazione» e a rimborsare ai giornalisti il contributo unificato richiesto nei giudizi di primo grado e di appello.
Con sollecitudine, il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, con nota dell’8 febbraio 2021, a firma del direttore generale Concetta Ferrari, ha chiesto all’Inpgi e al Collegio Sindacale dell’istituto, chiarimenti in merito all’ostensione della documentazione ordinata dalla sentenza definitiva n. 4771/2020.
«Attese la gravi problematiche in essere», il presidente del Siai ha richiesto la fissazione di un incontro con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero del Lavoro «per poter esporre approfonditamente quanto già avanzato nell’esposto e discutere di possibili soluzioni, al sol fine di far luce sulle vicende relative alla dismissione del patrimonio immobiliare dell’Inpgi e di continuare quella che può essere definita una vera e propria “battaglia”, tesa a garantire i principi di trasparenza e legalità a favore dell’Ente previdenziale e di tutti gli iscritti». (giornalistitalia.it)
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