A San Macuto brindisi per i 95 anni di Pasqualino Laurito e gli 85 di Giorgio Frasca Polara

Il mestiere scompare e il giornalismo resiste a fatica

Pasquale Laurito e Giorgio Frasca Polara

ROMA – Piccola festa, nel chiostro di Palazzo San Macuto, per i 95 anni di Pasqualino Laurito e le 85 primavere di Giorgio Frasca Polara, i due decani della Stampa Parlamentare. Pasquale Laurito è, infatti, nato il 15 maggio 1927 ed è iscritto nell’elenco professionisti dell’Ordine dei giornalisti del Lazio dal 1 luglio 1957, mentre Giorgio Frasca Polara è nato il 27 aprile 1937 ed è iscritto dal 15 aprile 1964.

Pasquale Laurito con la sua Velina Rossa

Al brindisi in onore dell’ex cronista dell’Ansa e autore della Velina Rossa e dello storico portavoce di Nilde Iotti a Montecitorio hanno partecipato numerosi giornalisti parlamentari, oltre al segretario generale della Camera Fabrizio Castaldi ed all’ex presidente della Camera Gianfranco Fini.
«Questo brindisi – ha detto Castaldi – è una testimonianza di vicinanza e di gratitudine per come questi giornalisti hanno sempre saputo rapportarsi con le Istituzioni, rappresentando un dono prezioso di gentilezza e di eleganza».
Gianfranco Fini, che ha donato a Laurito una mascherina rossa, ha ricordato di aver conosciuto i due cronisti parlamentari nel 1983, con la sua prima elezione a deputato. «Me li presentarono come due bolscevichi. Non solo come “compagni”: di più! Ho avuto modo di apprezzarne negli anni l’onesta intellettuale e la capacità con chi ha opinioni diverse».

Giorgio Frasca Polara con Nilde Iotti

Dopo aver dato appuntamento «a tra cinque anni» ai presenti, per il suo centesimo compleanno, Laurito ha lanciato un appello ai colleghi: «difendete sempre e fino all’ultimo la Repubblica e le sue Istituzioni, che nascono dall’antifascismo. Non vi fate infinocchiare da chi non sa nulla della nostra storia e della nostra politica. Se vengono meno le Istituzioni vengono meno la nostra categoria e, soprattutto, la nostra dignità».
Un insolitamente commosso Frasca Polara ha lamentato che «il nostro mestiere sta scomparendo ed il giornalismo resiste a fatica. I giornalisti seguano i fatti e li raccontino con competenza». (ansa)

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