ANCONA – Il Messaggero via dalle Marche, di nuovo, come 25 anni fa. Non ci sta il Coordinamento dei Cdr del Gruppo Caltagirone che esprime tutta la sua contrarietà alla chiusura dell’ultima redazione marchigiana, quella di Ancona, di cui l’editore ha annunciato lo smantellamento il prossimo 6 luglio. Una data funesta per i giornalisti del Gruppo che vedranno chiudere i battenti “l’unica redazione superstite, quella di Ancona, che dallo scorso anno ha quotidianamente garantito l’uscita delle edizioni di Ancona, di Pesaro e delle Marche”.
Una chiusura, per di più, “non prevista dal piano dello stato di crisi, sottoscritto da Azienda e Cdr e trasmesso al Ministero del Lavoro. Il Coordinamento dei Cdr del gruppo Caltagirone Editore è contrario a questa ennesima scelta di abbandonare il territorio e di arretrare rispetto al mercato. Una politica dei tagli che da un lato indebolisce la pluralità dell’informazione e dall’altro non rappresenta una risposta adeguata alla crisi del settore”.
“Questa decisione – incalzano i Cdr – appare in controtendenza rispetto alle scelte di altri gruppi editoriali che investono, anche in nuove tecnologie, per il rilancio del prodotto. Lo dimostra l’accordo siglato in queste ore tra Google e Fieg, la Federazione degli editori da cui invece il gruppo Caltagirone Editore ha voluto uscire. Il Coordinamento dei Cdr esprime forte preoccupazione e si riserva di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per difendere la credibilità delle testate e i diritti dei colleghi”.