ANCONA – Ora è definitivo: il Messaggero chiude nelle Marche e lo fa per la seconda volta in 25 anni. Dal prossimo 4 luglio chiuderà, infatti, i battenti l’unica redazione superstite, quella di Ancona, che dallo scorso anno ha quotidianamente garantito l’uscita delle edizioni di Ancona, Pesaro e delle pagine regionali delle Marche.
Ieri la comunicazione ufficiale dell’azienda, la Caltagirone Editore, al Cdr, che attendeva per la verità solo l’atto ufficiale dopo la presentazione del piano di rilancio del Corriere Adriatico, altra testata targata Caltagirone, che sarà venduta in abbinata alle cronache nazionali del Messaggero con un nuovo formato, una nuova grafica e il rilancio delle cronache locali (anche in provincia di Pesaro-Urbino).
C’è anche da dire che la lettera dell’editore è stata fatta coincidere con la scadenza del mandato sindacale del Comitato di redazione che ha dato parere negativo alla chiusura del presidio marchigiano, sottolineando che “mai nella discussione è stata prospettata la chiusura della redazione di Ancona”.
“Troviamo incomprensibile – scrive la rappresentanza sindacale – che il Messaggero arrivi a cancellare la sua presenza nel capoluogo di una regione così effervescente come quella marchigiana. Questa decisione, una ritirata totale dal territorio dopo le chiusure di Pesaro e Ascoli, non può che impoverire ulteriormente la testata”.
Il Cdr lamenta, inoltre, “l’assenza di qualsiasi confronto, mentre già si stanno intensificando le trattative per ricollocare i componenti della redazione”. Probabili due o tre passaggi al Corriere Adriatico, un trasferimento a Pescara, uno a Viterbo, due o tre a Roma e un prepensionamento (di fatto concordato).
Via anche l’unica redazione rimasta, Ancona. Il Cdr: “Una chiusura mai prospettata”
È una cosa triste non solo per i redattori, ma per tanti collaboratori che di punto in bianco si troveranno senza lavoro.
Questo giornale mi ha insegnato in tenera età a leggere, con questo giornale ho cominciato a intraprendere questa favolosa professione. Sarebbe per me doloroso dover smettere di scrivere, una cosa che amo molto.
Spero che ci sia una testata marchigiana che mi prenda come collaboratore, altrimenti non oso immaginare il mio futuro.