Ifj contro la legge abusata in Bangladesh per sopprimere la libertà di espressione

Il giornalista Probir Sikdar rischia la vita per un post

Probir Sikdar

Probir Sikdar

DHAKA (Bangladesh) – L’immediata abrogazione della legge sull’informazione e la comunicazione elettronica che, di fatto, viene usata per sopprimere la libertà d’informazione in Bangladesh, viene richiesta dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj) Asia e Pacifico, di concerto con l’organizzazione per la difesa e tutela dei diritti umani Bangladesh Manobadhikar Forum Sangbadik (Bmsf).
L’Ifj si dice, infatti, gravemente preoccupata dall’arresto del giornalista Probir Sikdar, del portale di notizie on-line Uttoradhikar 71 News, incarcerato a Dhaka per un post su Facebook.
Probir Sikdar è stato, infatti, prelevato il 16 agosto scorso dal suo ufficio da poliziotti in borghese che hanno agito in esecuzione di un provvedimento emesso su denuncia del ministro Khandaker Mosharraf Hossain per una frase postata sulla sua pagina personale di Facebook agli inizi del mese. Nel post il giornalista ha denunciato di essere in pericolo e che, nel caso fosse ucciso, i responsabili della sua morte sarebbero il ministro Hossain ed il latitante Abul Kalam Azad, il telepredicatore del Bangladesh accusato di crimini di guerra.
Il giornalista ha spiegato di essere stato costretto a pubblicare la notizia perché il 10 agosto la polizia si sarebbe rifiutato di registrare la denuncia nei confronti suoi e della sua famiglia. Assieme al post, su Facebook Probir ha pubblicato anche la bozza della lettera alla polizia dicendo “che sta registrando il caso al tribunale del popolo”.
Su disposizione del Tribunale, il 17 agosto il giornalista è stato rinchiuso in prigione  in accoglimento della richiesta di 10 giorni di custodia cautelare per le indagini.
Nell’aprile 2001 Probir era rimasto vittima di un attentato, che ha ridotto la sua mobilità motoria, dopo la pubblicazione di alcuni servizi sul quotidiano Janakantha su alcuni presunti criminali di guerra.
“Incarcerare giornalisti e operatori dei media – denuncia l’Ifj – mina ulteriormente la libertà di stampa in Bangladesh, che è stato oggetto di un crescente numero di attacchi di quest’anno. La legge Ict del Bangladesh ha una storia di uso improprio nei confronti di giornalisti criminalizzando loro espressioni libere”.
L’Ifj chiede, quindi, l’immediata scarcerazione di Probir Sikdar perché la sua denuncia su Facebook non può essere assolutamente considerata un crimine informatico”. (giornalistitalia.it)

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