BUENOS AIRES (Argentina) – Martin Licata, il giovane giornalista argentino scomparso sabato scorso dopo essere uscito dalla sua casa di Buenos Aires, è stato trovato in una stanza di un albergo, a ore della città, con segni di strangolamento. Lo riferisce il quotidiano “Pagina 12”.
Il cadavere è stato ritrovato lo stesso sabato, ma polizia e magistratura hanno impiegato alcuni giorni per associarlo al giornalista di 27 anni, la cui scomparsa era stata denunciata domenica dalla madre in un commissariato.
Secondo la testimonianza del personale dell’albergo, Licata ha occupato una stanza con una giovane di 25 anni che poi se ne è andata da sola ed è ora intensamente ricercata.
Collaboratore con lo pseudonimo di Martin D’Amico di vari media (“La Batalla Cultural”, “Kontrainfo” e “Sudestada”), in passato aveva ricevuto minacce via Facebook e, secondo un collega, mesi fa era stato intercettato da agenti di polizia in borghese che lo avevano percosso e poi abbandonato.
I rilevamenti realizzati dai periti della polizia mostrano apparentemente che Licata potrebbe essere morto a seguito di un gioco sessuale estremo, ma la famiglia non accetta questa ipotesi e ha annunciato una conferenza stampa per domani ed una assemblea nella sede del sindacato Cta. (ansa)
Aveva preso una camera con una ragazza, ora ricercata. Nel mistero anche minacce