Nel nuovo libro di Paride Leporace testimonianze e aneddoti di “un avvocato del Sud”

Il giornalismo nel credo di Giacomo Mancini

Paride Leporace

COSENZA – C’è molta storia del giornalismo nel nuovo libro di Paride Leporace “Giacomo Mancini un avvocato del Sud” (Pellegrini editore, 112 pagine, 13 euro), uscito lo scorso 14 aprile in concomitanza con il ventesimo anniversario della morte del leader del Psi e sindaco di Cosenza.
C’è molto giornalismo per il motivo che Mancini, come Pietro Nenni, era pienamente convinto che l’azione politica andava sempre legata a quella della stampa militante e d’opinione.
Nel pamphlet biografico, infatti, trovano spazio lo scoop dell’Espresso che portò Mancini a candidare Eugenio Scalfari e Lino Jannuzzi per blindarli con l’immunità parlamentare dalla condanna per diffamazione ottenuta dal generale Giovanni de Lorenzo; la fondazione del Giornale di Calabria diretto da Piero Ardenti e finanziato dell’industriale Nino Rovelli; la televisione “Telecosenza” da lui diretta politicamente con Pasquino Crupi. Tra le fonti troviamo interviste e resoconti di Giampaolo Pansa, giudizi di Paolo Mieli, i dispacci della Tass e delle agenzie americane sulla Rivolta di Reggio Calabria, la campagna contro Mancini del Candido di Giorgio Pisanò che vide aumentare le sue vendite di centomila copie, le influenze culturali sul ministro dei Lavori pubblici delle inchieste del Mondo di Mario Pannunzio, le analisi di Erbani sulla “Legge Ponte”.

Giacomo Mancini con Bettino Craxi

Il libro è una viva carrellata di fatti che restituisce alla conoscenza collettiva una delle vicende più significative e originali della vita repubblicana. L’autore con questo lavoro si propone di divulgare
ai giovani una biografia che poco conoscono e poco trattata dai testi scolastici nonostante abbia come ministro della Sanità sconfitto la poliomielite con il vaccino Sabin (molte le analogie con la contemporanea vicenda del Covid) e abbattuto isolamenti secolari con la realizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, di cui si analizzano progettazione, difficoltà, scelte tecniche e politiche, decisionismi strategici.
«È stato un socialista – scrive Leporace – che ha cambiato lo stato di molte cose». Con racconto secco e incisivo nelle cento pagine si racchiudono episodi salienti e anche inediti. Il confronto scontro con Bettino Craxi, le campagne garantiste a favore dei movimenti extraparlamentari, la vicinanza politica ai radicali di Marco Pannella sui diritti civili, il rapporto con intellettuali e cineasti che caratterizzano molto quel periodo, il ritorno a Cosenza da sindaco, l’accusa per mafia affrontata nel processo.

Un giovanissimo Paride Leporace con Giacomo Mancini

Paride Leporace, che ha frequentato e conosciuto Mancini, ma ha evitato letture agiografiche, dichiara a Giornalisti Italia: «Ho voluto soltanto restituire alla conoscenza collettiva una serie di passaggi cruciali della vicenda politica manciniana». Un proposito raggiunto e che merita di essere letto e discusso. (giornalistitalia.it)

CHI È PARIDE LEPORACE
Giornalista di lungo corso formatosi come cronista e caporedattore del “Quotidiano della Calabria”, Paride Leporace, 59 anni, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Calabria dal 22 febbraio 2000, ha fondato e diretto “Calabria Ora”, dopo un anno è ritornato nel gruppo Finedit per dirigere “Il Quotidiano della Basilicata” e attualmente è vicedirettore del Quotidiano del Sud.
Ha diretto e avviato la Lucana Film Commission partecipando al processo di affermazione di “Matera Capitale europea della cultura” e ideato il progetto LuCa per la rifondazione della Calabria Film Commission. È stato per breve tempo consulente del presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, occupandosi della valorizzazione dei beni materiali e immateriali della propria regione. (giornalistitalia.it)

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