NEW YORK (Usa) – Come guarire dopo un cuore infranto. Come riordinare gli armadi. Levare l’odore di vecchio dagli abiti vintage. Pulire la tastiera del laptop da unto e resti di pasto. Si chiama “Smarter Living” ed è la rubrica online del New York Times che cerca di spingere il più influente quotidiano d’America verso un record di click nonostante gli attacchi quotidiani sferrati al giornale dal profilo twitter di Donald Trump.
Con Smarter Living il New York reinterpreta lo storico motto del giornale, “All the News that’s Fit to Print”, adattandolo non soltanto alle esigenze dell’era digitale, ma anche a una fase in cui un dibattito politico sempre più incandescente ha portato gli psicologi a definire una nuova sindrome: lo shock post traumatico da notizie.
Con 360 mila abbonati online e una media di aperture dell’80 per cento, la rubrica va fortissimo al pari delle “cugine” Well, sulla salute, e “Cooking”, mentre i lettori online sono saliti l’anno scorso a 22 milioni. “Il giornalismo di servizio era carente nel nostro modo di proporci. Nessuno dei nostri concorrenti lo fa bene. L’idea era di renderlo più forte”, ha detto Tim Herrera, il responsabile dell’iniziativa.
Il giornalismo di servizio offre indiscussi vantaggi: a differenza delle news che possono essere controverse, è amato dalla pubblicità. Nel 2017 Smarter Living ha attirato 12 nuovi inserzionisti. Con gli abbonamenti online che oggi contano per due terzi dei profitti, il Times guarda a prodotti e programmi come Smarter Living per sostenere la crescita.
Per gli inserzionisti è un’offerta sicura. A volte i lettori vogliono staccare da tutto e dar loro qualcosa di più soft funziona. Il Times fa giornalismo di servizio dagli anni Settanta ma adesso lo sforzo è sistematico. Ogni giorno tre nuove proposte si affiancano a una serie di “guide” online interattive che spaziano da come fare spazio in casa eliminando in una settimana anni di accumuli a completare un “workout” in nove minuti. Ce ne sono ormai 35 che dovrebbero salire a 50 il prossimo anno confermandosi una gallina dalle uova d’oro per sostenere gli abbonamenti: tra gennaio e settembre i click delle guide sono saliti del 170 per cento rispetto alle percentuali dello stesso arco di tempo nel 2017. (ansa)