COSENZA – “A un mese circa dall’accordo che prevedeva la firma della cassa integrazione e il pagamento di almeno uno dei dodici stipendi arretrati, l’amministratore della cooperativa, Francesco Armentano, non ha ancora provveduto al pagamento delle spettanze dei giornalisti”.
Con un comunicato pubblicato oggi dal quotidiano Cronache del Garantista, l’Assemblea dei giornalisti denuncia che “dopo che la cessione del credito dei contributi per l’editoria del 2014 è finita nei conti correnti dello stampatore Umberto De Rose, a tutto discapito dei giornalisti dell’edizione calabrese, non abbiamo avuto alcun atto formale che possa garantire che la cessione del 2015 non faccia la stessa fine”.
I giornalisti chiedono “dunque, a chi amministra questo giornale di versare immediatamente lo stipendio promesso e di attivare le pratiche per la cessione del credito che dovranno essere concordate con il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi. In caso contrario –ammoniscono i giornalisti – valuteremo la possibilità di attivare forme di protesta e denuncia di quel che sta accadendo”.
Permane preoccupante, dunque, la situazione all’interno del giornale che, nel dicembre scorso, ha beneficiato di 700mila euro di contributi pubblici erogati dal Fondo per l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “ma neppure un centesimo – aveva immediatamente denunciato Carlo Parisi – è andato nelle tasche dei giornalisti calabresi, ovvero di coloro i quali, tra lacrime e sangue, hanno sempre garantito l’uscita del giornale venduto pressoché esclusivamente in Calabria”.
Nei due incontri avvenuti a Roma, nella sede della Fnsi, alla presenza dei rappresentanti aziendali, del direttore Piero Sansonetti, del Comitato di redazione e delle Associazioni regionali di stampa di Calabria e Lazio, il Sindacato dei giornalisti ha esaminato il quadro lo stato dell’arte del giornale che, in edicola dal 18 giugno 2014, in 19 mesi di vita è riuscito a garantire gli stipendi appena 6 volte, pertanto i giornalisti vantano addirittura 13 mensilità e 2 tredicesime. Peggiore la situazione relativa ai collaboratori, ai quali – ma non a tutti – sono andati solo irrisori acconti.
“Un disastro – ribadisce il segretario del Sindacato – per il quale a poco è valso il contratto di solidarietà difensiva sottoscritto il 13 febbraio 2015 per scongiurare il licenziamento collettivo dei 23 lavoratori dichiarati in esubero su un organico di 57”.
L’ultimo, disperato, tentativo per salvare il giornale dalla chiusura è fissato per venerdì 19 febbraio, alle ore 14, nella sede della Fnsi a Roma, in occasione dell’esame congiunto del Piano di crisi che vedrà al tavolo il segretario generale aggiunto Carlo Parisi, assistito dall’avv. Giuseppe Catelli, il Comitato di redazione, il Sindacato Giornalisti della Calabria, l’Associazione Stampa Romana guidata da Lazzaro Pappagallo, il direttore Piero Sansonetti, il legale rappresentante della Società Cooperativa Giornalisti Indipendenti arl, Francesco Armentano, assistito dal suo consulente Lorenzo La Duca.
“Come annunciato nei precedenti incontri – ricorda Parisi – ci aspettiamo concreti impegni che garantiscano la sostenibilità dell’impresa, nel pieno rispetto dei lavoratori. Dunque: pagamento delle mensilità correnti; cessione del credito 2015, per consentire il recupero delle spettanze arretrate; regolarizzazione delle posizioni irregolari; piano di rilancio del giornale. Condizioni essenziali – sottolinea Parisi – per tenere in vita un’impresa per la quale la eventuale concessione della cassa integrazione deve contribuire a far uscire il giornale dallo stato di crisi e non certo prolungarne l’agonia, a spese dell’Inpgi e, soprattutto, del lavoro serio e onesto di chi vi lavora”. (giornalistitalia.it)
Carlo Parisi (Fnsi): “Venerdì a Roma accordo solo nel pieno rispetto dei lavoratori”