ROMA – Da domani, 14 febbraio, torna sul Foglio del lunedì la firma di Giuliano Ferrara, assente dal giornale per un paio di settimane dopo l’infarto che lo ha colpito a fine gennaio.
«Ciò che è considerato imminente è anche contemporaneamente e allo stesso titolo inimmaginabile – scrive tra l’altro Ferrara nel pezzo dedicato alla crisi ucraina –, il passaggio dall’accerchiamento e dal blocco navale all’invasione di aria e di terra è un salto nel vuoto per chi lo minaccia e per chi lo subirebbe. Ma è così grande, cospicuo, visibile, il vuoto strategico di occidente e Europa, così forte la storica difficoltà delle democrazie liberali di imporsi sui poteri illiberali, così esigente la storia russa e postsovietica, che temiamo a giusto titolo e evochiamo parole chiave come Monaco o Danzica in un ballo sull’abisso della guerra in Europa, una hot war, poi di nuovo una guerra fredda, e oltre verso lo spazio eurasiatico del neoimperialismo. La faccenda si ripete, non sempre la seconda volta è una farsa», osserva il fondatore ed ex direttore del Foglio nell’articolo che sarà in edicola sul giornale di domani. (adnkronos)
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