ROMA – Il Comitato di redazione del Tg1 esprime piena solidarietà alla collega Giovanna Cucè nella vicenda del suo speciale su Rita Atria. «Un caso – sottolinea il Cdr del Tg1 – che pone due questioni importanti. La prima è la relazione tra il diritto all’oblio e il diritto/dovere di informare, soprattuto relativamente a fatti di indiscutibile e straordinario interesse pubblico. Questioni su cui chiediamo di aprire una riflessione profonda sia all’Ordine dei giornalisti sia al sindacato».
La seconda questione che pone il Cdr del Tg1 è la gestione delle Teche Rai che riguarda tutte le testate: «chiediamo all’azienda di specificare meglio e con celerità nelle operazioni di archiviazione delle immagini, le sequenze che la legge sottopone a restrizioni nel loro utilizzo».
Il Cdr «sostiene la Giovanna Cucè nella richiesta di ripubblicare online il suo speciale, continuerà a seguire la vicenda e ribadisce pieno sostegno alla collega».
Il diritto di cronaca viene, infatti, prima del diritto all’oblìo e i crimini di mafia non si prescrivono. La collega Giovanna Cucè ha realizzato tempo fa un rigoroso documentario sulla drammatica vicenda di Rita Atria, ragazza in fuga da una famiglia mafiosa, confidente di Borsellino, morta suicida poco dopo l’assassinio del giudice.
Il documentario era visibile su RaiPlay: ma dopo una minaccia di richiesta di danni milionaria la Rai l’ha reso indisponibile. La collega Cucè ha chiesto che tornasse disponibile, anche per rispetto a Rita Atria e per quanti hanno sacrificato la vita nella lotta alla criminalità mafiosa. Il Comitato di redazione del Tg1 ha appoggiato la richiesta della collega, fatta propria anche da associazioni antimafia.
Nell’esprimere «piena e incondizionata solidarietà alla collega Giovanna Cucè», la Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione si associa alla richiesta di rendere nuovamente disponibile il documentario “Rita Atria, la settima vittima” e sottolinea «la necessità di affrontare con urgenza il problema per evitare che in nome del diritto all’oblio la verità venga cancellata dalla storia». (giornalistitalia.it)
Giuseppe Mazzarino
La verità non va mai nascosta, giusto ripubblicarla.