MILANO – La prima cosa che attende il Corriere della Sera guidato da Luciano Fontana è “pensare alla trasformazione digitale”. Ad annunciarlo è il neo direttore del quotidiano di via Solferino, ospite di Fabio Fazio a “Che Tempo che fa” su Rai3.
“In America – ha detto Fontana, intervistato da Fazio, – ormai l’80% dei lettori legge il giornale su smartphone, tablet e computer. La carta è un po’ in crisi e noi dobbiamo attrezzarci perché su questi mezzi ci sia la stesso valore e lo stesso giornalismo di qualità che c’è sulla carta. Questa è la prima cosa di cui abbiamo parlato con la redazione e penso che sia la prima cosa su cui ci impegneremo”.
Ma quali sono i difetti dei giornali italiani? Secondo Fontana “qualche volta sono un misto di quotidiani di qualità e quotidiani popolari all’inglese, mescolano un po’ il gossip e l’eccellenza. Qualche volta probabilmente la mano scappa e va in una direzione non giusta. E poi qualche volta sono un po’ provinciali e hanno uno sguardo sul mondo poco internazionale”.
Il peso di essere diventato il direttore del Corriere della Sera? “Lo sento molto – ha ammesso Fontana – e si è visto anche da quanto ci hanno messo a decidere. Qualcuno ha detto che si fa prima a scegliere il presidente della Repubblica o addirittura il Papa. Io sono un uomo di macchina, ovvero una di quelle persone che seguono il prodotto e fanno i progetti, certo meno esposte pubblicamente. Comunque sono arrivato abbastanza impreparato perché non me l’aspettavo, era una delle possibilità, e fino all’ultimo non ho voluto pensarci e non mi ero preparato un discorso”.
Parola del neo direttore Luciano Fontana: “È la prima cosa su cui ci impegneremo”