Gestione Principale: 38 sì e 16 no. Gestione Separata: 35 sì, 14 no e 1 astenuto. 11 assenti

Il Consiglio Generale Inpgi approva i bilanci 2021

ROMA – Il Consiglio Generale dell’Inpgi ha approvato il Bilancio consuntivo 2021 della Gestione Principale, che dal 1° luglio passerà all’Inps, e quello della Gestione Separata che continuerà ad esistere e ad assicurare in forma autonoma la previdenza dei giornalisti co.co.co. e liberi professionisti. Dei 65 consiglieri generali aventi diritto, riuniti in videoconferenza, hanno votato a favore della ratifica della delibera approvata dal Consiglio di amministrazione relativa al Bilancio consuntivo dell’Inpgi 1 in 38, contro 16, mentre 11 risultavano assenti; mentre il Bilancio dell’Inpgi 2 ha registrato 35 voti a favore, 14 contrari e 1 astenuto. Ieri il Consiglio di amministrazione aveva votato il Bilancio consuntivo dell’Inpgi 1 con 9 voti a favore e 4 contrari e quello dell’Inpgi 2 con 9 voti a favore, 3 contrari e 1 astenuto. Sia in Cda che in Consiglio Generale hanno votato a favore i consiglieri di maggioranza, contro quelli di opposizione (Sos Inpgi per il futuro e Stampa Libera e Indipendente).

Marina Macelloni, presidente

Nella sua relazione, il presidente Marina Macelloni ha evidenziato che, nel 2021, l’Istituto ha perso altri 1.022 rapporti di lavoro attivi che si aggiungono ai 855 persi nel 2020. «E sappiamo tutti – ha sottolineato – che l’esodo dalle redazioni è stato frenato solo dal blocco dei licenziamenti e dall’utilizzo di strumenti come la Cigs in deroga con causale Covid, strumenti destinati ad esaurirsi nei prossimi mesi. Così come sappiamo che moltissime aziende stanno annunciando la volontà di ricorrere in maniera massiccia ai prepensionamenti, causando un ulteriore danno irreparabile alle casse dell’Istituto».
I numeri del bilancio consuntivo 2021, seppur negativi, sono in miglioramento rispetto a quelli dell’assestamento approvato pochi mesi fa (-201,2 milioni anziché -225,5 milioni), così come il risultato della gestione previdenziale (-190,6 milioni anziché -214,2 milioni). Sul risultato dell’avanzo di gestione generale hanno inciso negativamente le svalutazioni e le rettifiche di valore (24,7 milioni anziché 17,9 milioni).
Il totale dei contributi accertati nel 2021 ammonta complessivamente a 382,9 milioni di euro, in aumento dell’1,86% rispetto al 2020, di cui 332,4 per IVS corrente (+1,31% rispetto al consuntivo precedente). La massa retributiva imponibile di competenza denunciata dalle aziende è, invece, passata da 964,7 milioni del 2020 a 994,8 milioni, con un aumento di 30,1 milioni (+3,12%).
La dinamica dei ricavi deriva dalla diminuzione del valore medio dei rapporti di lavoro in essere da gennaio a dicembre che risulta pari a 14.702 unità, con una diminuzione di 1.022 unità rispetto all’anno 2020, con conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà, Cigs, esodi incentivati, prepensionamenti). I lavoratori attivi a dicembre sono pari nel 2021 a 14.570 registrando rispetto al 2020 una diminuzione di 790 unità ( -5%).
Per quanto riguarda, invece, i ricavi riferiti agli accertamenti dei contributi degli anni precedenti, questi ammontano a 8 milioni di euro in aumento di 1,5 milioni, di cui 4,8 derivanti da attività ispettiva e 3,2 milioni di euro da quanto recuperato in via amministrativa dal Servizio Entrate Contributive.
Il dato delle uscite previdenziali evidenzia che la spesa per i trattamenti pensionistici per IVS ammonta nel 2021 a 551,2 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2020 dell’1,03%, pari a 5,6 milioni di euro.
La ripartizione dei trattamenti pensionistici nel corso del 2021 ha riguardato 7.287 trattamenti di pensioni dirette e 2.622 trattamenti erogati ai superstiti per un totale di 9.909 trattamenti.
Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati nel 2021 continua a scendere, passando dall’1,59 del 2020 all’1,50 del 2021, mentre il rapporto tra uscite per pensioni Ivs ed entrate per contributi Ivs correnti passa dal 166,31% del 2020 al 165,85% del 2021.

La sede Inpgi in via Nizza 35 a Roma

Anche per l’esercizio 2021, il perdurare della crisi editoriale in atto ha determinato il ricorso agli strumenti di ammortizzazione sociale, con un costo complessivo che – nonostante il risparmio derivante dalla diminuzione di tutti gli indennizzi – è stato comunque pari a 6,8 milioni di euro (rispetto ai 9,7 milioni dell’esercizio precedente).
Questa, nel dettaglio, la spesa sostenuta dall’Ente per gli ammortizzatori sociali: per la disoccupazione 3,7 milioni di euro con una diminuzione del 32,9%;
 per la solidarietà 1,8 milioni di euro con una diminuzione del 48,2%;
 per la cassa integrazione 1,3 milioni con un aumento del 77,2%;  per la mobilità 16 mila euro in linea.
La gestione previdenziale e assistenziale nel suo complesso continua a registrare, quindi, anche nel 2021, un risultato negativo pari a 190,6 milioni di euro, rispetto ai 188,4 milioni del 2020.
Per quanto riguarda la gestione patrimoniale nel suo complesso, l’avanzo registrato è pari a 26,8 milioni di euro, in aumento di 20,2 milioni.
Il rilevante aumento riscontrato è diretta conseguenza degli utili realizzati nell’anno in corso a seguito delle operazioni di vendita del portafoglio titoli dell’attivo circolante necessarie al fabbisogno di liquidità per far fronte alle spese della gestione previdenziale.
Analizzando la gestione patrimoniale gran parte del risultato ottenuto è da attribuire al portafoglio mobiliare. Il rendimento finanziario conseguito dal portafoglio mobiliare per l’esercizio in esame, che comprende anche gli investimenti in fondi immobiliari e quindi anche il Fondo Immobiliare Giovanni Amendola, così come determinato dal calcolo della performance da parte del Risk Manager, è stato pari al +1,89% (-1,29% nell’anno precedente).

Mimma Iorio, direttore generale

Gli investimenti mobiliari dell’Istituto al 31 dicembre 2021 presentano un valore di mercato complessivo pari a 747,172 milioni di euro. La composizione del portafoglio è costituita da titoli rappresentati da quote di OICR Sicav azionari, da OICR immobiliari e private equity.
La spesa complessiva sostenuta dall’Istituto nel 2021 per i costi di struttura è pari a 23,4 milioni di euro, in diminuzione di 0,4 milioni (-1,51%) rispetto all’anno precedente.
Relativamente a tali costi la spesa complessiva sostenuta per il Personale nel 2021 è stata pari a 17,2 milioni di euro, di poco sopra (+1,88%) rispetto all’anno precedente.
Infine, il Personale amministrativo in forza al 31 dicembre 2021 è pari a 179 unità, contro le 188 unità dell’anno precedente.
Il bilancio della Gestione separata, invece, si presenta positivo anche per il 2021, segnando un aumento dei ricavi della gestione previdenziale del 38,06%.
L’avanzo economico di gestione è risultato pari a 46,5 milioni di euro, in aumento rispetto a quello registrato nell’anno precedente (26,1 milioni nel 2020).
La composizione degli iscritti è così rappresentata: per i libero professionisti, alla data di chiusura di bilancio risultano iscritti, con obbligo di comunicazione reddituale, 20.579 giornalisti (anno precedente 20.698 iscritti). Il reddito medio pro-capite risulta pari ad euro 15.641 (anno precedente euro 15.617), mentre la massa retributiva imponibile, ai fini del contributo soggettivo, è risultata pari a 177.490 migliaia (anno precedente 178.335 migliaia).
Per quanto riguarda, invece, le collaborazioni coordinate e continuative, nel corso del 2021 i rapporti di co.co.co. registrati hanno riguardato 6.917 giornalisti (rispetto ai 6.875 dell’anno precedente). Il reddito medio pro-capite annuo è risultato pari ad euro 9.509 (8.895 nel 2020), mentre la massa retributiva lorda è risultata pari a 57.912 migliaia (rispetto alle 55.476 del 2020).
La Gestione Previdenziale ha riportato un avanzo pari a 57,4 milioni, rispetto a quello dell’anno precedente, pari a 39,6 milioni. In particolare, i ricavi sono stati pari a 68,6 milioni in aumento del 38,06% rispetto all’anno precedente, e sono stati influenzati dall’aumento della contribuzione da lavoro libero professionale risultata pari a 39 milioni, (+34,17%) e dalla contribuzione da collaborazioni coordinate e continuative risultata pari a 17 milioni (+4,88%) rispetto all’anno precedente.
I ricavi per sanzioni ed interessi ammontano complessivamente a 1,7 milioni in aumento (22,05%) rispetto all’anno precedente. I costi della Gestione Previdenziale risultano complessivamente pari a 11,2 milioni, in aumento di 1,1 milioni rispetto al 2020.
Si evidenzia che la spesa per Pensioni IVS è risultata pari a 4,1 milioni, in aumento per 0,7 milioni (+ 19,87%), rispetto al 2020.
L’avanzo della Gestione Patrimoniale, pari a 2,9 milioni, risulta in aumento per 1,6 milioni rispetto al precedente esercizio, per effetto degli utili realizzati dal portafoglio mobiliare immobilizzato.
I costi di struttura sono stati pari a 10,1 milioni, in diminuzione 0,3 milioni rispetto all’esercizio precedente, nel corso del quale si sono svolte le elezioni per il rinnovo degli Organi Collegiali.
Dopo la destinazione dell’avanzo di gestione, pari a 46,5 milioni, il patrimonio netto ammonta a 782,378 milioni di euro, sufficienti a soddisfare ampiamente le annualità di riserva previste dalla legge. (giornalistitalia.it)

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