VENEZIA – L’Ordine e il Sindacato dei giornalisti del Veneto esprimono forte preoccupazione per lo smantellamento in atto dell’Ufficio Stampa del Comune di Venezia, sostituito gradualmente da una struttura parallela di comunicazione a disposizione del Sindaco. Il tutto in spregio a quanto stabilito dalla Legge 150/2000, la quale stabilisce che le attività di informazione e comunicazione nelle pubbliche amministrazioni siano al servizio dell’Ente, e quindi non di un singolo suo componente, all’insegna dei principi di trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa.
La situazione che si è venuta a creare nel Comune di Venezia, pertanto, ha portato il presidente dell’Ordine, Gianluca Amadori, e la segretaria del Sindacato, Monica Andolfatto, a presentare al sindaco Luigi Brugnaro formale istanza ai sensi dello Statuto comunale, al fine di ottenere informazioni sulle scelte dell’Amministrazione con preciso riferimento al rispetto della legge 150/2000.
Al riguardo una segnalazione è stata inviata sia all’Ispettorato per la funzione pubblica, l’organismo istituito presso il Ministero per la Semplificazione che vigila sulla conformità dell’azione amministrativa ai principi di imparzialità e buon andamento, sia all’Anci Veneto, l’Associazione dei comuni, che nel 2010 ha siglato un protocollo d’intesa con il Sindacato dei giornalisti per garantire la corretta applicazione della legge 150/2000.
Ordine e Sindacato ricordano che la Legge 150 del 2000 indica con precisione le modalità attraverso le quali l’attività di comunicazione e informazione deve essere svolta: l’Urp per quanto riguarda la comunicazione; il Portavoce e l’Ufficio stampa per quanto riguarda l’informazione. La legge inoltre prevede che all’interno dell’Ufficio stampa debba prestare servizio personale iscritto all’Ordine dei giornalisti.
Nella nuova Macrostruttura organizzativa del Comune di Venezia, di cui alla delibera di Giunta n. 187/2016, non viene più indicata l’esistenza dell’Ufficio stampa che, nel frattempo, è stato fortemente ridimensionato nei numeri e nelle competenze, e sostituito da una struttura parallela al servizio del Sindaco, al di fuori delle previsioni della legge 150/2000.
La Giunta comunale ha infatti provveduto all’assunzione di due “collaboratrici, retribuite dal Comune, addette alla comunicazione”, non inserite nell’Ufficio stampa, di cui una non iscritta all’Ordine dei giornalisti, che si occupano anche dell’aggiornamento dei profili social personali dell’architetto Brugnaro.
La Giunta ha poi deliberato l’assunzione, a titolo gratuito (cioè senza oneri per il Comune di Venezia), di un giornalista professionista al quale è stato affidato un non meglio precisato incarico di “supporto della comunicazione”, estraneo a quanto previsto dalla Legge 150/2000. Il giornalista cui è stato affidato il nuovo incarico, da quanto è stato spiegato, verrebbe altresì retribuito direttamente con i soldi messi a disposizione dallo stesso architetto Brugnaro, in qualità di privato cittadino (o da qualche sua società). È difficile non domandarsi di quale margine di autonomia egli possa godere, considerato che gli interessi del privato cittadino e imprenditore Brugnaro non necessariamente possono sempre coincidere con gli interessi della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini del Comune di Venezia.
A ciò si aggiunga l’avviso di mobilità interna per tre unità da assegnare alla nuova Area Comunicazione di prossima istituzione, nel quale l’iscrizione all’Albo professionale dei giornalisti è indicato soltanto come requisito preferenziale, e non come obbligo di legge.
Il tutto mentre non è stata ancora data attuazione all’affidamento dell’incarico di portavoce del sindaco, oggetto di avviso pubblico del 30 ottobre 2015 con scadenza al 9 dicembre 2015, regolarmente bandito con riferimento alla legge 150/2000.
Una “struttura parallela” in spregio alla legge 150/2000. Protestano Assostampa e Odg