CASTELSARDO (Sassari) – “Genera Festival di Castelsardo Edizione 2023”. Tre giorni intensi di confronti e di dibattiti in cui la cittadina dei Doria è stata palcoscenico non solo delle grandi firme del giornalismo, ma anche di dibattiti, enogastronomia e nuove realtà sia culturali che economiche. Partiamo dal Premio giornalistico.
Il premio “Città di Castelsardo” è andato quest’anno, ex aequo, a Liliana Faccioli Pintozzi di Sky “per la sua competenza e il suo innato fiuto di giornalista” e ad Antonio Caprarica, storico corrispondente esteri della Rai, “per la sua genialità nel raccontare, con la professionalità maturata nelle sue numerose esperienze nel mondo”.
Parliamo di due mastini della cronaca internazionale, lei Liliana Faccioli Pintozzi davvero bravissima, ha raccontato la politica estera come pochi hanno saputo farlo in televisione e in questi anni, figlia d’arte anche, sua mamma Angela Buttiglione è stata una vera icona del giornalismo radiotelevisivo italiano. Lui Antonio Caprarica, star di una intera generazione di grandi maestri del giornalismo televisivo in Rai.
Il Premio giornalistico della Sardegna – città di Castelsardo raccoglie il testimone del prestigioso Premio che, negli anni Ottanta, ha assegnato riconoscimenti a grandi firme del panorama nazionale come Enzo Biagi, Eugenio Scalfari ed Indro Montanelli. Un Premio, che ha ripreso vita dal 2021, inglobato all’interno del “Genera Festival”, e che all’epoca aveva reso Castelsardo città protagonista del mondo della comunicazione in Italia.
Il Premio alla carriera è andato ad Antonio Di Rosa. Laureato in Scienze politiche, Di Rosa debutta professionalmente sulle pagine del Giornale di Calabria. Nel 1978 è alla Gazzetta del Popolo, dove rimane fino al 1984, quando passa alla Stampa di Torino. Nel 1988 è al Corriere della Sera, dove diviene vicedirettore nel 1996, sotto la conduzione di Paolo Mieli. Nel 2000 succede a Gaetano Rizzuto alla guida del quotidiano genovese Il Secolo XIX, dove rimane fino al 2004, diventando prima direttore poi editorialista della Gazzetta dello Sport. Ha diretto l’agenzia di stampa e multimediale LaPresse sino a febbraio 2017. È stato vice del presidente Marco Maria Durante della stessa agenzia. Dal 1º dicembre 2017 al 28 febbraio 2023 è stato direttore del quotidiano La Nuova Sardegna.
Il premio intitolato al grande intellettuale Manlio Brigaglia è andato a Giacomo Serreli di Videolina; il premio “Pino Pinna” per il giornalismo sportivo è stato, invece, assegnato a Simonetta Martellini.
Il premio “Le storie” intitolato al giornalista Peppino Fiori, è stato assegnato a Mario Mossa. La cronista de la Repubblica Federica Angeli ha ricevuto invece il Premio per il giornalismo d’inchiesta intitolato a Piero Mannironi. A Marco Bittau de La Nuova Sardegna è andato il premio “Giovanni Canu” per la cronaca. A ricevere il premio per il giornalismo scientifico è stato Andrea Bettini.
Il premio per il giornalismo fotografico, intitolato alla fotografa Daniela Zedda, recentemente scomparsa, è andato alla reporter Elisabetta Loi. A Bepi Vigna, autore di Nathan Never, è andato il Premio per il Giornalismo a fumetti.
Gli altri premiati: ad Edoardo Raspelli, volto noto della tv in programmi come “Melaverde” e “Eat parade”, è andato il premio per il giornalismo enogastronomico. A Simona Tedesco, direttore di Dove, mensile dedicato ai viaggi e al turismo del Corriere della Sera, è andato il premio “Viaggi e Turismo”. A Giorgia Meloni, Aurora Bigella e Giuseppe Ceccarelli è andato il premio “Giornalisti in erba” promosso da La Nuova Sardegna.
La seconda giornata del Premio ha visto come protagonisti i giovani studenti partecipanti ai laboratori di giornalismo “Genera Press”. Il concetto di “#generatività” – tema dell’edizione 2023 – è stato sviscerato parlando di ricollocazione di spazi, come nel caso delle miniere di Sos Enattos di Lula, candidate ad ospitare l’Einstein Telescope, e di creazioni innovative, con la presentazione della startup Relicta, ideatrice di un materiale bioplastico idrosolubile.
I tre caposquadra, Walter Pani, Giampaolo Cassitta e Alice Sassu, hanno presentato al pubblico i laboratori curati dagli studenti: lavoro partito dalla ricerca della persona da intervistare, concluso con la post-produzione.
Il primo servizio, realizzato dagli studenti del Liceo Margherita di Castelvì di Sassari, con caposquadra Alice Sassu, ha avuto come protagonista la storica azienda produttrice di olio San Giuliano.
Il secondo servizio, curato dagli studenti del Liceo scientifico di Castelsardo, con caposquadra Giampaolo Cassitta, ha raccontato la storia del Bulli Surf Club di Lu Bagnu.
Il terzo servizio, montato dai ragazzi dell’Istituto Nazionale Canopoleno di Sassari, ha avuto come tutor Walter Pani e ha raccontato la storia di giovani allevatori che hanno scelto di realizzare in Sardegna i loro sogni. Proprio a loro è stato assegnato il premio “Genera Press”; a detta della giuria i ragazzi si sono rivelati “capaci di proiettarsi con la mente e con gli occhi al loro futuro, mantenendo costante la piena consapevolezza delle loro origini”.
Di seguito i generini, così si sono autodefiniti simpaticamente gli studenti partecipanti ai laboratori, hanno spiegato con parole semplici e chiare il progetto ET, quello realtivo all’Einstein Telescope, di cui tanto si parla negli ultimi tempi, che le miniere di Sos Enattos di Lula sono candidate ad ospitare.
Se ne è parlato insieme al sindaco di Lula, Mario Calia, al giornalista-scrittore Bepi Vigna, autore del fumetto fantascientifico Nathan Never e a un ospite d’eccezione: Andrea Bettini, conduttore del programma settimanale dedicato a scienza e innovazione “Futuro24” su RaiNews24.
Per restare in tema di innovazione e “generatività”, Davide Sanna, uno degli ideatori di Relicta, la startup sassarese che ha sviluppato un materiale bioplastico idrosolubile, ottenuto dagli scarti di lavorazione dell’industria del pesce, ha spiegato il suo lungo lavoro di ricerca.
Per quanto riguarda la sezione “Castellanesi nel mondo”, il riconoscimento è andato ad Agostino Codinas, Tino per gli amici; Eros Codinas sul lavoro. Emigrato a Londra negli anni Ottanta, prima di realizzarsi come make up designer, capo trucco, parrucco ed effetti speciali per il cinema, ha svolto i lavori più umili e comuni. Oggi vive in Norvegia, ad Oslo, e ha un suo team. Tra le produzioni cinematografiche internazionali con le quali ha collaborato, il film Lilyhammer (con Paul Kaye e Bruce Springsteen).
La chiusura del Genera Festival ha visto protagonisti alcuni dei nomi più importanti della stampa nazionale e internazionale. Ad aprire la serata un omaggio a Michela Murgia, recentemente scomparsa: una clip in cui la scrittrice invitava a non aver paura di essere chi si vuole essere, e a rompere le regole.
I premi ai giornalisti selezionati sono stati assegnati dalla giuria presieduta dallo scrittore e giornalista Gianni Garrucciu, pietra miliare della Rai in Sardegna. Con lui Francesco Birocchi, Maria Pintore, Andrea Caglieris, Simonetta Selloni, Padre Stefano Gorla, Pasquale Alfieri e Giacomo Bedeschi. Per il giornalismo italiano, un Festival di grande respiro e di grande attrazione. (giornalistitalia.it)
Pino Nano