REGGIO CALABRIA – Il Tribunale del Lavoro di Reggio Calabria ha riconosciuto al giornalista Gianfranco Manfredi «il diritto ad essere adibito alle mansioni corrispondenti a quella formale di inquadramento di caporedattore” dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Calabria. Chiamato a pronunciarsi sul caso, il Giudice del lavoro di Reggio Calabria (con sentenza n. 157/2018) ha, inoltre, ordinato “al Consiglio Regionale della Calabria e alla Regione Calabria, ciascuno per quanto di competenza, di adibire Manfredi Gianfranco alle mansioni equivalenti a quelle di inquadramento».
Lo rende noto l’avv. Massimo Cundari, che ha difeso il giornalista insieme alla collega Ilaria Cairo, con un “comunicato stampa” nel quale ricorda che «un giornalista con la qualifica di caporedattore, al quale vengono revocati incarichi di direzione apicali, non può essere privato delle funzioni proprie di direzione e coordinamento redazionale senza che si configuri un conseguente demansionamento e pertanto deve essere reintegrato in incarichi o funzioni corrispondenti al suo livello di inquadramento dirigenziale».
L’avv. Cundari aggiunge che il Tribunale del Lavoro di Reggio Calabria ha, così, accertato «il “demansionamento” subito dal giornalista Gianfranco Manfredi a partire dal 2012 presso l’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Calabria» e oltre a disporre di «riassegnare immediatamente» il lavoratore «nelle mansioni proprie della qualifica di inquadramento» ha condannato l’ente «a corrispondergli le indennità fin qui illegittimamente omesse». (giornalistitalia.it)
Il Tribunale di Reggio Calabria: “Mansioni equivalenti per il giornalista Manfredi”