ANGERS (Francia) – Anche l’Ifj avrà il suo presidente che viene “dalla fine del mondo”? Lo decideranno oggi i trecento delegati riuniti ad Angers, nella Loira, per celebrare il 29° Congresso dell’Ifj. A contendere al belga Philippe Leruth lo scettro di presidente della Federazione internazionale dei giornalisti c’è, infatti, il brasiliano Celso Augusto Schröder, vicepresidente dell’Ifj, presidente della Federazione nazionale dei Giornalisti (Fenaj) e docente nell’Università in cui, nel 1983, si è laureato in Comunicazione Sociale – Stampa Giornalismo, radio, televisione e film e nel 1985 specializzato in sociologia: la Pontificia Università Cattolica di Rio Grande do Sul.
Nato a Porto Alegre 57 anni fa da una famiglia piccolo borghese di origine tedesca, Celso Augusto Schröder è progressista, movimentista, attivamente impegnato nella difesa dell’etica della professione e della qualità del lavoro giornalistico che, soprattutto in questo periodo di crisi, sta alla base della democrazia di ogni Paese.
Il brasiliano dovrà vedersela, dunque, con quel Philippe Leruth che, tre anni fa a Dublino, sfiorò il colpaccio fermandosi a sole 13 lunghezze da Jim Boumelha (178 a 191). Un’elezione tinta di giallo per via di cinque schede in più dei votanti spuntate dall’urna. Inizialmente, Leruth aveva accettato sportivamente la sconfitta, ammettendo che cinque voti non avrebbero, comunque, influito sull’esito della votazione, ma nelle ore successive si era allineato alla polemica scatenata da tedeschi e canadesi che avevano abbandonato i lavori per protesta. Un siparietto non gradito da numerosi delegati che, da allora, hanno visto Leruth con occhi diversi.
Leruth, 61 anni, ha presieduto gli organismi professionali francesi (Ajp e Agjpb) dal 1995 al 2005 e dal 2004 al 2013 è stato vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti (Efj).
Il belga assicura, comunque, di volersi candidare per un solo mandato, con il dichiarato intento di risanare le finanze dell’Ifj e difendere il giornalismo professionale, “l’unico in grado di offrire un’informazione vera”.
Dunque, il 29° Congresso dell’Ifj è chiamato a scegliere, di testa o di cuore, tra il “ragioniere” Leruth ed il “movimentista” Schröder.
Unica candidatura italiana quella del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, in corsa per un posto di consigliere nel Comitato esecutivo. Lorusso ha incentrato il suo discorso di presentazione sulla necessità di istituire un Osservatorio internazionale di tutti i giornalisti minacciati da mafie e terrorismo nello svolgimento del loro lavoro di giornalista. Portando all’attenzione del Congresso la realtà italiana, caratterizzata da numerosi episodi di minaccia nei confronti dei cronisti, Lorusso ha infatti espresso la necessità di sostenere, con azioni concrete, i colleghi che vivono in paesi con la libertà di stampa a rischio, quali la Turchia, l’Iran, lo Yemen e numerosi stati africani. (giornalistitalia.it)
Un presidente dalla “fine del mondo” ? Lorusso candidato al Comitato esecutivo