Ad Angers il Sindacato elabora programmi e strategie sulla professione che cambia

Ifj, 90 anni di storia per il futuro del giornalismo

Anna Del Freo, Carlo Parisi, Anthony Bellanger, Raffaele Lorusso e Mattia Motta ad Angers (Foto Giornalisti Italia)

Anna Del Freo, Carlo Parisi, Anthony Bellanger, Raffaele Lorusso e Mattia Motta ad Angers (Foto Giornalisti Italia)

ANGERS (Francia) – “Celebriamo la nostra storia concentrandoci sulla costruzione del futuro della professione giornalistica. Sulle nuove forme di lavoro che interessano, soprattutto, i giovani e la difesa dei loro diritti. Ciò significa impegnarsi nella costruzione di forti sindacati in grado di difendere ed estendere i diritti dei giornalisti a supporto di una professione in continua evoluzione”. Jim Boumelha, presidente dell’Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, spiega così a Giornalisti Italia l’impegno e la scommessa del sindacato mondiale, più che mai impegnato su un doppio fronte: quello della difesa della libertà di stampa e dei diritti dei lavoratori di tutto il mondo e quello strategico e inevitabile della ricerca di modelli compatibili con il cambiamento imposto dall’evoluzione tecnologica senza, comunque, intaccare i principi etici e deontologici della professione.

Jim Boumelha

Jim Boumelha

Non a caso, il tema centrale del dibattito della prima giornata di lavori del Congresso dell’Ifj, in corso ad Angers, è dedicato ai “90 anni di lotte per i diritti dei giornalisti e la libertà di stampa” della più grande organizzazione internazionale dei giornalisti, che associa circa 600mila iscritti di 140 paesi.
Passione, coraggio, forte determinazione, tra i 300 delegati presenti in Francia, chiamati ad eleggere il presidente (la carica più importante nella federazione internazionale) ed il Comitato esecutivo dell’Ifj che, raccogliendo il testimone di Jim Boumelha, dovrà governare la Federazione internazionale per i prossimi tre anni.
Dopo i saluti di rito, i lavori sono stati aperti da Kaarle Nordenstreng, l’ex capo dell’organizzazione internazionale dei giornalisti, affiancato da Michel Diard, ex segretario generale del sindacato francese Snj-Cgt, Vsevolod Bogdanov, presidente dell’Unione russa dei giornalisti, Francois Boissarie, ex segretario generale del Snj, e dall’attuale segretario generale (incarico tecnico che corrisponde a quello di direttore) dell’Ifj, Anthony Bellanger.
I lavori di oggi sono, invece, assorbiti dal dibattito sulla costruzione del futuro attraverso il lancio di un sondaggio globale sullo stato dei sindacati mondiali ed un focus sull’organizzazione dei giovani. Nwegli interventi che si sono susseguiti, sono stati evidenziati i contenuti del sito Ifj in tre lingue e la presenza sui principali social network e sul bollettino trimestrale d’informazione. Tra le campagne più importanti, naturalmente, quella dedicata alla libertà di stampa, con particolare attenzione al rapimento, nel 2015, di ben 14 giornalisti nello Yemen.

Il palco del 29° Congresso internazionale della stampa in corso ad Angers

Il palco del 29° Congresso internazionale della stampa in corso ad Angers

Grande voglia di riscatto e di affermazione dei diritti dei giornalisti soprattutto tra i delegati africani, tra i quali spiccano per motivazione e preparazione, il segretario generale del Sindacato somalo, Omar Faruk Osman, quello del Sindacato senegalese, Ibrahima Khaliloulah, e quello marocchino Younes M’Jahed che, tra l’altro, è il vicepresidente vicario uscente dell’Ifj. Tutti probabili componenti del nuovo esecutivo assieme ai due sudamericani più accreditati nella corsa alla presidenza: la peruviana Zuliana Lainez Otero ed il brasiliano Celso Schröder, oltre all’unica candidatura finora ufficializzata, ovvero quella del belga Philippe Leruth, sconfitto tre anni fa a Dublino da Jim Boumelha, non ricandidabile per aver raggiunto limite dei due mandati imposto dallo statuto.

Philippe Leruth

Philippe Leruth

Se ai delegati di Africa, Asia-Pacifico, Medio Oriente, Europa e America è affidato il compito di raccontare le loro esperienze di organizzazione, reclutamento, campagne e servizi per i giovani che intraprendono la carriera giornalistica, a quelli di Brasile, Regno Unito, Svezia e Giappone tocca discutere sull’importanza dei sindacati forti a tutela dei diritti dei giornalisti (contrattualizzati e freelance) e a difesa della libertà di stampa.
Insomma, l’Ifj è impegnata ad elaborare programmi e strategie per i prossimi dieci anni, con particolare attenzione al lavoro dei giovani: bassi salari, lavoro precario o addirittura nero e negazione dei diritti. Temi particolarmente vicini all’Italia, presente con il segretario generale Raffaele Lorusso, i segretari generali aggiunti Carlo Parisi e Anna Del Freo ed il vicesegretario Mattia Motta. (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.