COSENZA – La notizia ha già fatto il giro del mondo. La professoressa Franca Melfi ha deciso di lasciare la docenza di Chirurgia toracica dell’Università di Pisa, dove dirigeva anche il Centro di Chirurgia robotica, per tornare nella sua terra di origine, la Calabria, e dividersi tra Università della Calabria e Ospedale di Cosenza. Li chiamano “cervelli di ritorno”.
«Oggi un medico – spiega la prof. Melfi – non può fare a meno di integrare la componente digitale nel suo percorso formativo, ancor di più se vuole intraprendere la carriera di chirurgo. Chirurgia digitale significa convergenza sulla base medica di tutte le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione, dalla robotica, all’intelligenza artificiale ai big data, e quindi credo che il corso di Medicina dell’Unical dia opportunità maggiori rispetto a tutte le altre università italiane».
Franca Melfi è una nuvola di elettricità. Strabordante, magnetica, biondissima, altera, a tratti avvolgente e romantica, lo sguardo fiero, determinata e cocciuta, donna che ha viaggiato per il mondo, che ha toccato con mano situazioni e casi umani al limite, chiamata ad analizzare e interpretare lastre e referti ad altri impossibili da decifrare e decodificare. È un genio. Intelligenza viva e incontenibile, una vita frenetica e in corsa da sé stessa, studiosa accademica e manager di grande successo.
Origini calabresi, figlia unica, un nonno medico, nasce e cresce a Oriolo, minuscolo paesino della provincia di Cosenza, alto ionio cosentino, uno dei borghi più belli d’Italia, poi spicca il volo, lascia la Calabria per una laurea in medicina a Pisa e oggi quella della professoressa Franca Melfi è la classica storia di una straordinaria “eccellenza italiana nel mondo”.
Classe 1959, segno zodiacale “Acquario”, oggi è un numero uno della medicina moderna, vanto e icona di uno degli atenei storici più famosi d’Europa, professoressa ammirata coccolata e invidiata dai grandi centri di ricerca robotica di tutto il mondo, per via delle sue conoscenze avanzate in tema di telemedicina.
Pioniera nel campo della chirurgia robotica, Franca Melfi ha eseguito la prima procedura al mondo di asportazione del tumore al polmone col robot nel 2001. Da allora ha dedicato la sua vita professionale all’applicazione della chirurgia robotica in campo toracico, focalizzando la sua attività sulla ricerca clinica e sulla formazione con particolare attenzione all’applicazione delle nuove tecnologie per la chirurgia toracico-polmonare, raggiungendo livelli di eccellenza e fama mondiale, tanto da essere recentemente nominata presidente della Società Europea di Chirurgia Cardio-Toracica.
Non nasconde la sua soddisfazione il rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone: «Sono felice e orgoglioso che una specialista del calibro della professoressa Melfi, tra i massimi esperti al mondo nella chirurgia robotica, abbia accolto la nostra proposta di trasferirsi all’Università della Calabria e operare all’Ospedale di Cosenza, mostrando di credere nel progetto Unical per la Sanità. I nostri studenti di Medicina avranno la straordinaria opportunità di apprendere le più evolute tecniche chirurgiche; mentre si aprono nuove prospettive per le ricerche su Medicina ed AI.
Proporrò il suo nome al dottor De Salazar per la guida del reparto di Chirurgia Toracica. Sono certo che col suo arrivo i servizi chirurgici dell’Annunziata miglioreranno significativamente con l’ampliamento degli interventi di elevata complessità, anche sui trattamenti dei tumori ai polmoni che oggi causano migrazione sanitaria e tanti viaggi della speranza».
Franca Melfi parla, invece, di una nuova sfida professionale della sua vita da medico e da ricercatore: «Per me è una sfida ma è anche un modo per restituire qualcosa alla mia terra. L’Unical è famosa per la sua peculiarità sul digitale, sull’intelligenza artificiale, che fa parte del mio mondo, dato che da 23 anni mi occupo di robotica chirurgica. Mi sono convinta che accettare questo incarico sarebbe stato come aprire una pagina bianca su cui scrivere un altro capitolo, nel quale sarà possibile coniugare la parte clinica, che mi appartiene, con nuove sfide in didattica e ricerca, avvalendomi delle competenze Unical sull’Intelligenza Artificiale».
Franca Melfi non si smentisce neanche in questa occasione e vola alto: «Non credo che ci siano realtà così dinamiche ed eccellenti come è oggi questa università; per me sarà un punto di inizio e sono certa che insieme al gruppo di ricercatori dell’Unical, rinomati per l’alta specializzazione in intelligenza artificiale e ingegneria meccanica/robotica, avremo modo di sviluppare ricerche d’avanguardia».
Se poi i ricercatori a cui la professoressa Franca Melfi fa riferimento, ma di cui non fa i nomi, sono Gianluigi Greco, Georg Gottlob, Francesco Scarcello, Pasquale Rullo, ma anche lo stesso Nicola Leone, allora siamo certi che il puzzle finale sarà assolutamente completo e perfetto in tutte le sue dimensioni possibili e immaginabili. In bocca al lupo prof. e bentornata a casa. (giornalisticalabria.it)
Pino Nano