PESCARA – “Un viaggio nel pensiero di un Paese tradito dalla libertà, in cui nessuna élite ha più il coraggio di dire il vero e di fare i conti con minoranze organizzate sotto la bandiera dei diritti acquisiti”. A percorrerlo è il giornalista Alessandro Barbano, ex direttore del quotidiano Il Mattino, nel libro “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà” (Mondadori, pagine 192, 18 euro).
“Dal palazzo alla piazza, dai giornali alla Rete, dalla scuola alla giustizia, il discorso pubblico non è più al servizio della democrazia”, afferma Barbano che in “Troppi diritti” racconta con chiarezza “come ciò sia accaduto e che cosa fare per uscire da una simile, pericolosissima, crisi epocale”.
”È un’ipertrofia dei diritti ciò che spiega il declino italiano”: questa la diagnosi di Alessandro Barbano, per il quale “si tratta di un virus che ha infiltrato il discorso pubblico e da decenni blocca ogni tentativo della politica e della società di riscattarsi.
Certo, in passato – spiega l’autore – i diritti individuali sono stati il carburante che ha alimentato la nascita, la crescita e l’affermarsi delle democrazie a scapito di assolutismi e di totalitarismi. Ma quando quei diritti sono diventati i princìpi guida delle società, è emerso anche il loro lato oscuro, favorito oggi dallo sviluppo di innovazioni tecniche che aprono inedite prospettive. Proprio la visione di queste nuove possibilità amplia lo spazio delle aspirazioni del singolo e dei gruppi, facendo perdere di vista il limite etico insito nel concetto stesso di libertà”.
“È – afferma Barbano – ciò che si definisce «dirittismo», malattia che esibisce un sintomo ormai sotto gli occhi di tutti: la crisi della delega, ossia la rinuncia a qualsiasi mediazione tra gli interessi di uno o di pochi e quelli di tutto il corpo sociale. È accaduto nel campo politico, dove il dirittismo si è tradotto in aperta diffidenza nella classe dirigente e nel diffuso astensionismo; nel campo del sapere, dove manca il criterio della meritocrazia; e nella sanità, dove vale per tutti l’esempio del movimento contro i vaccini. E, altrettanto grave, è accaduto nel campo dei media, dove strumenti come Internet, Facebook, Twitter hanno scalzato la mediazione della carta stampata, stravolgendo spesso il messaggio veicolato. La combinazione di diritti e tecnica si è così tramutata in un fattore di indebolimento e disgregazione della stessa democrazia”.
Il libro sarà presentato oggi a Pescara (ore 17.30 sala Europe dell’Aurum), su iniziativa della Presidenza della Regione Abruzzo. Oltre all’autore parteciperanno il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, Giuseppe Marazzita, docente di Diritto costituzionale all’Università di Teramo, e Lorenzo Guerini, deputato del Partito Democratico. A moderare il dibattito la giornalista Ilaria Proietti.
Laureato in giurisprudenza all’Università di Bologna, Barbano ha alle spalle quasi quarant’anni di professione ed è autore di saggi dedicati al giornalismo e libri su temi di carattere politico e sociale, quali Professionisti del dubbio (1997), L’Italia dei giornali fotocopia (2003), Degenerazioni. Droga, padri e figli nell’Italia di oggi (2007), Dove andremo a finire (2011). Nel 2012 ha pubblicato il Manuale di giornalismo, scritto in collaborazione con Vincenzo Sassu. (giornalistitalia.it)
L’ex direttore del Mattino presenta il suo libro sul “Paese tradito dalla libertà”