Il giornalista, firma dell’Huffington Post, racconta le terre a cavallo tra Italia e Svizzera

I segreti di frontiera nel libro di Mauro Suttora

Mauro Suttora e il suo libro

VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) – “Confini – storia e segreti delle nostre frontiere” è il titolo dell’ultimo libro del giornalista Mauro Suttora, pubblicato da Neri Pozza (208 pagine, 17 euro).
Un lavoro che spazia dalla geografia alla storia, fino alla cultura e alle tradizioni di quelli che sono territori di confine, tra l’Italia e la Svizzera.
Mauro Suttora, milanese, firma del settimanale “Europeo” e della rivista “Oggi”, è stato inviato in Kosovo, a Mosca e, in occasione delle ultime Olimpiadi, a Pechino. Collabora con Newsweek e Huffington Post.
«Il libro – commenta Suttora – è un viaggio turistico, perchè stimola a visitare questi luoghi, ad immergersi nel territorio con panorami mozzafiato e invita a conoscere la storia e le tradizioni di questi paesi».
Dunque, un libro che tiene conto degli usi, dei costumi ma anche della gastronomia e delle varie zone vitivinicole. In pochi passi, si passa dall’Italia alla Svizzera: dall’Ossola – attraverso il passo del Sempione – a Gondo, che è il primo villaggio svizzero, oltre la frontiera.
A cavallo dei confini di Stato, si passeggia tra le valli del Cravariola, Bagni di Craveggia e la Val Vigezzo. Nel testo s’incontrano una quantità di aneddoti che riguardano i Walser, una popolazione di origine tedesca trapiantata, nel Medioevo, sulla cresta delle Alpi orientali: a Macugnaga, Alagna, Carcoforo, Formazza, Rima.
Nel libro c’è anche spazio per una polemica politico-diplomatica. Nel 1874 la Valle Cravariola si trovava quasi completamente isolata. Difficili i collegamenti dall’Italia (da un lato) e dalla Svizzera (dall’altro). Inevitabili le lotte tra gli allevatori ognuno dei quali rivendicava il diritto ai pascoli in quella terra. L’Italia la considerava sua e la Svizzera altrettanto. I litigi (spesso anche violenti) sono continuati per decenni fin quando l’ambasciatore americano George Perkins Marsh venne incaricato di risolvere il problema e dirimere la questione. Diede ragione all’Italia. (giornalistitalia.it)

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