BRUXELLES (Belgio) – Oltre 200 giornalisti si sono riuniti, al Centro Stampa Internazionale di Bruxelles, per rendere omaggio alle vittime della strage compiuta nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi.
“Oggi siamo tutti Charlie nel nostro pensiero e, come i giornalisti, condividiamo la ragione per cui sono stati presi di mira i colleghi francesi. Questi proiettili sono stati destinati a tutti noi che ci battiamo per la libertà di stampa”, ha detto Beth Costa, segretario generale della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) prima del minuto di silenzio che è stato osservato.
Durante la riunione, giornalisti e partecipanti alla manifestazione hanno alzato al cielo numerosi cartelli con la frase “Je suis Charlie” a sostegno dei giornalisti, degli operatori dei media e delle vittime uccise nel terribile attacco.
Ricardo Gutiérrez, segretario generale della Federazione europea dei giornalisti (Efj), ha letto i nomi delle vittime sottolineando che “abbiamo bisogno di stare insieme per dimostrare che continueremo il nostro lavoro di raccontare la verità”.
“Sono impressionato dalla mobilitazione spontanea della società civile”, ha detto dal canto suo François Ryckmans, presidente dell’Associazione belga dei Giornalisti (Ajp), “impressionato dall’impegno dei giornalisti a non cedere alla paura e all’odio. Questa – ha sottolineato Ryckmans – è la migliore risposta a un tale atto orribile di terrore. Noi giornalisti ci troviamo insieme per dimostrare il nostro impegno per la libertà. E’ in gioco, infatti, la libertà di tutti i cittadini, non solo la libertà di stampa”.
A testimoniare la grande catena di solidarietà che si è formata tra i giornalisti, i numerosissimi messaggi di vicinanza e condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime, giunti dagli affiliati ad Ifj ed Efj di tutto il mondo.
Oltre 200 giornalisti a Bruxelles con l’Efj per l’omaggio alle vittime di Charlie Hebdo