ROMA – “Tra le parole e i fatti: dove i pregiudizi condizionano la comunicazione” è il titolo dell’evento organizzato dall’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) della Presidenza del Consiglio dei Ministri in programma a Roma, il 26 e il 27 giugno, all’Auditorium Antonianum di viale Manzoni 1. Organizzato in collaborazione con Facebook e patrocinato dalla Rai, l’evento vuole essere un’occasione di formazione ed incontri dedicati al rapporto sempre più controverso tra discriminazione, discorsi d’odio e il mondo dei mass media e della comunicazione. A una sempre maggiore riduzione delle distanze reali e virtuali a causa del boom delle tecnologie digitali e dalla facilità degli spostamenti di persone e merci, sembra corrispondere una crescita esponenziale della difficoltà di accettare differenze e diversità. Il mondo della comunicazione, con l’avvento del web, se da una parte ha facilitato la libertà di espressione, dall’altra si è affermato come uno dei campi principali di fenomeni di odio e intolleranza basati sulle presunte appartenenze etniche o culturali. Il convegno affronterà i controversi temi del controllo e delle regolamentazioni di internet, degli stereotipi, ma soprattutto della costruzione e della decostruzione dei pregiudizi e dei pericoli che gli aspetti più ambigui della comunicazione e dei mass media implicano, chiamando in causa esperti, intellettuali, giornalisti e professionisti di caratura internazionale.
L’evento prevede due giornate con una parte formativa mattutina riservata agli studenti delle scuole di giornalismo e operatori della comunicazione delle associazioni o degli uffici di settore che operano nel campo della lotta alla discriminazione. In particolare le due sessioni formative del 26 giugno saranno curate da Dagmawi Yimer – regista, per la formazione “Audiovisivo” e da Udo Enwereuzor – esperto di discriminazioni del Cospe, per “Web e social network”; proseguiranno il 27 giugno con Valerio Piccioni – giornalista, per la “Stampa” e Danilo De Biasio – direttore del Festival dei Diritti, per la “Radio”. Il quinto modulo di formazione sarà, invece, dedicato alle “Campagne e Counter speech su Facebook” e sarà curato da Aibhinn Kelleher – Emea Policy Risk Manager per Facebook.
Le sessioni pomeridiane saranno, invece, aperte al pubblico e incentrate sui concetti della costruzione e decostruzione del “pregiudizio”, sempre all’interno del mondo dei mass media e della comunicazione. Il 26 giugno interverrà David Randall, giornalista dell’Indipendent, che terrà una lectio magistralis su “L’influenza del pregiudizio nell’informazione contemporanea”; seguiranno lo storico Nicola Labanca e l’attivista Mercedes Frias, che affronteranno il tema del “Pregiudizio afrofobico nella propaganda colonialista a confronto con quello della comunicazione contemporanea”; infine la psicologa sociale Chiara Volpato e il genetista Guido Barbujani su “L’importanza delle parole e la loro effettiva ricaduta sul reale”.
La sessione pomeridiana del 27 giugno sarà aperta da Flavio De Bernardinis, storico del cinema, che affronterà “L’importanza dell’immagine giusta”. Si proseguirà con Bellamy Okot e Grazia Sukubo della piattaforma “Afroitalian Souls”, l’attore Jonis Bascir e il rapper Daniele “Diamante” Vitrone, che parleranno su “Quando l’etnia fa la differenza, in senso positivo”. Chiuderanno la due giorni i due giornalisti Alessandra Arachi e Jacopo Storni, che affronteranno il tema “Pratiche e strategie per la decostruzione del pregiudizio nei mass media”. (giornalistitalia.it)
A Roma un seminario Unar sul controverso rapporto tra media, discriminazione e odio