ROMA – È tornato a parlare di giornalisti minacciati, Franco Siddi, già segretario e presidente della Federazione nazionale della Stampa, oggi nel Cda Rai. Lo ha fatto nel corso di un’intervista rilasciata a Klaus Davi, che conduce su You Tube il programma “Klaus Condicio”.
Incalzato da Davi, che gli ha ricordato quanto accaduto nei giorni scorsi a Michele Inserra, cronista del Quotidiano del Sud e collaboratore del programma di Rai Uno “Storie Vere”, minacciato, ancora una volta, dalla ‘ndrangheta, non più in Calabria, ma in Umbria, Siddi ha espresso la sua “totale solidarietà al collega Inserra e, insieme a lui, agli altri giornalisti minacciati, come Michele Albanese, che vive sotto scorta e non può andare neppure a fare la spesa da solo. Una ‘cosa’ drammatica. Giornalisti che, da segretario della Fnsi, sono andato più volte a trovare in Calabria: a loro va un pensiero di sostegno totale”.
Giornalisti “a cui non possiamo che essere vicini – ha rimarcato l’ex segretario della Fnsi –. Giornalisti che rischiano la vita, ma non sono visibili. Che sono eroi, ma non vorrebbero esserlo. Che vivono, insomma, loro malgrado una condizione eroica per il Paese. Con il loro lavoro sono strumento, condizione, attori di legalità democratica. Ecco perché vorrei che questo fosse apprezzato da tutti i cittadini, non solo da noi che gli stiamo a fianco. Su di loro loro auspico una scorta per così dire mediatica, ma anche di affetto, di amicizia, di sostegno, oltre alle irrunciabili tutele per garantirne l’incolumità, ma soprattutto la possibilità di fare il loro lavoro”. (giornalistitalia.it)
Così Franco Siddi, cda Rai e già segretario della Fnsi, intervistato da Klaus Davi