ISTANBUL (Turchia) – Dopo 151 giorni di carcere preventivo, deciso sulla base dello stato di emergenza seguito al tentato colpo di stato del 16 luglio, la procura di Istanbul ha accusato giornalisti e dirigenti del quotidiano Cumhuriyet di golpismo.
La procura di Istanbul ha, infatti, presentato la richiesta di rinvio a giudizio per 19 imputati, in testa alla lista dei quali figura il nome dell’ex direttore Can Dundar, attualmente in Germania, che già trascorse un periodo in carcere tra novembre 2015 e gennaio 2016 per un’altra vicenda.
Le richieste del pubblico ministero variano tra i 7 anni e 6 mesi e i 15 anni di reclusione per Dundar, il suo successore alla direzione del quotidiano Murat Sabuncu e i membri del consiglio direttivo Kadri Gursel, Aydin Engin, Gunseli Ozaltay e Bulent Yener, tutti accusati di “far parte di un’organizzazione terroristica armata” e aver fornito “sostegno a organizzazioni terroristiche senza esserne membri”.
Una richiesta di detenzione tra gli 11 anni e 6 mesi e i 43 anni è, invece, stata formulata relativamente ai membri del consiglio di amministrazione di Cumhuriyet Orhan Erinc, Oncer Celik e Akin Atalay, accusati anch’essi di terrorismo, cosi come il vignettista Musa Kart e i giornalisti Hikmet Cetinkaya, Mustafa Gungor e Hakan Karasinir, che a loro volta rischiano tra i 9 anni e 6 mesi e 29 anni di reclusione.
Ahmet Sik, giornalista già incarcerato nel 2011 insieme al collega Nadim Sener per aver scritto un libro che metteva a nudo le infiltrazioni nello stato di Fetullah Gulen, imam e miliardario all’epoca alleato del presidente Recep Tayyip Erdogan e oggi accusato di essere la mente del golpe dello scorso 15 luglio, rischia, invece, una detenzione tra i 7 anni e 6 mesi e i 15 anni, con l’accusa di aver dato sostegno ed essere membro del gruppo terrorista curdo Pkk. Sik fu arrestato in un secondo blitz, che ha avuto luogo lo scorso 30 dicembre dopo aver iniziato a collaborare con Cumhuriyet.
Lo storico quotidiano turco – ha argomentato il pubblco ministero – sarebbe passato da una visione fedele alla repubblica a essere succube delle direttive di Fetullah Gulen, e il tutto sarebbe avvenuto sotto la direzione di Can Dundar. Con quest’ultimo Cumhuriyet avrebbe “sostenuto e legittimato” le azioni non solo Gulen e i piani golpisti, ma anche i separatisti curdi del Pkk, i curdi siriani del Pyd e i brigatisti rossi del Dhkp-c attraverso un uso “eccessivo, strumentale e fazioso della libertà di stampa”, mirato a “legittimare azioni terroristiche” e allo stesso tempo “attaccare ripetutamente” il presidente Erdogan. (agi)
In 19 a giudizio con richieste di condanna dai 7 anni e 6 mesi e i 15 anni di reclusione