Decano dei giornalisti sportivi, aveva 72 anni ed era amato da tutti. Domani i funerali

I giornalisti della Granda piangono Pinin Callipo

Pinin Callipo

Pinin Callipo

CUNEO – Il giornalismo della Granda, e non solo, piange Giuseppe Callipo, il popolare Pinin. Il decano dei giornalisti sportivi cuneesi è morto nella notte tra sabato 11 e domenica 12 luglio alla Casa di soggiorno Cuore Immacolata di Maria a San Rocco Castagnaretta, dove viveva dal 2010 dopo una serie di problemi di salute. Aveva 72 anni. Oggi (domenica 12 luglio) verranno recitati due Rosari: alle 17 nella stessa Casa di soggiorno e stasera alle 20 nella chiesa parrocchiale di Gesù Lavoratore a Borgo San Dalmazzo dove lunedì 13 luglio, alle 15, si terranno i funerali.
Nato a Cuneo il 18 gennaio del 1943, dopo il diploma di ragioniere Pinin iniziò subito a scrivere di sport a livello professionale sui settimanali “La Vedetta” e, dal gennaio del 1964, su “La Guida”. Dal 2 gennaio 1965 era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine del Piemonte.
Dal gennaio del 1971 al 31 dicembre del 1983 fu il responsabile della pagina sportiva locale del quotidiano La Gazzetta del Popolo. Diresse anche i servizi giornalistici di Radio Stereo 5 e fu responsabile del periodico “Ciclismo Stampa”.
Ricevette numerosi e meritati riconoscimenti, fra i quali il “Premio via Roma”, nel 1969; i Premi per i Centenari di pallone elastico e ciclismo; il primo “Premio nazionale Lo sci di fondo e la carta stampata” nel 1987; il primo “Premio Città di Boves Il giornalismo sportivo e la gastronomia” (1988). Nel dicembre del 2002, il Coni provinciale presieduto del compianto Attilio Bravi gli assegnò un Riconoscimento speciale alla carriera, che lui gradì moltissimo, commuovendosi.
Qualche anno fa, nel periodo natalizio, su iniziativa di Paolo Riba con Alberto Anello e Luciano Ferrero nacque un Comitato dei festeggiamenti in suo onore (attualmente presieduto da Guido Campana, consiglieri Piero Carosso e Mario Gallarato).
Pinin Callipo era figura popolare, amabile e preziosissima per tutti. È stato il punto di riferimento puntuale, preciso, cordiale e appassionato per tantissimi personaggi e società. Ora il mondo dello sport cuneese, in lutto, piange il suo decano. (La Stampa)

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