ROMA – “Faremo di tutto, e in ogni sede, per salvaguardare i nostri crediti, per difendere i nostri diritti. Ci attendiamo risposte rapide, limpide, concrete. Non siamo più disposti ad attendere”.
Trascorso un mese dall’ultima udienza del Tribunale fallimentare di Roma, che avrebbe dovuto porre fine alla tormentata, drammatica, vicenda legata alla liquidazione della Nuova iniziativa editoriale (Nie), la società che aveva editato l’Unità fino alla sua chiusura, il Comitato di redazione ricorda che “i lavoratori de l’Unità, giornalisti e poligrafici, hanno fatto tutto i possibile, e anche di più, perché questa storia potesse avere un esito soddisfacente”.
“Ci siamo battuti – afferma il Cdr de l’Unità – contro ogni ipotesi, ma è stata anche di più, del fallimento, abbiamo conquistato, a prezzo di grandi sacrifici, un futuro al nostro giornale. È trascorso un mese da quell’udienza, ma ciò che doveva essere ancora non è stato. E sui nostri crediti, che risalgono all’intero 2013 e ai primi mesi del 2014, sui nostri diritti, è calato il silenzio”.
“Qualcosa di inaccettabile, ingiusto, di poco chiaro, che – denuncia il Cdr – non può più essere spiegato adducendo non meglio precisate ragioni tecniche e procedurali. Per questo abbiamo deciso di rompere il silenzio. E affermare con forza, a tutti i soggetti in causa, che faremo di tutto, e in ogni sede, per salvaguardare i nostri crediti, per difendere i nostri diritti. Ci attendiamo risposte rapide, limpide, concrete. Non siamo più disposti ad attendere”.
“Un mese dopo l’udienza del Tribunale fallimentare sui crediti è calato il silenzio”