Il corso di formazione organizzato dall’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo a Pescara
PESCARA – Sono stati oltre 130 i giornalisti abruzzesi presenti, nella Sala Marmi della Provincia di Pescara, al corso di formazione sui diritti legati all’informazione. Il corso, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo in collaborazione con i consiglieri nazionali Vincenzo Cimino, Pierluigi Roesler Franz e Cosimo Santimone, ha concesso 6 crediti formativi e trattato tematiche di sicura attualità per la professione giornalistica.
Una bella soddisfazione per il presidente Stefano Pallotta, che ha raccolto la gioia dei corsisti per l’ennesimo corso gratuito, dove spunti di riflessione sono emersi dalla relazione del direttore della testata cblive.it, Giuseppe Formato. Particolare attenzione è stata rivolta alla legge regionale sull’editoria, in cantiere in Abruzzo, comparata con quelle varate dalle altre regioni. Sul diritto d’autore è toccato, invece, a Cosimo Santimone parlare di plagio e delle regole per riprodurre opere altrui, specie nel web, senza incappare in sanzioni. Enzo Cimino, vice presidente della Commissione giuridica dell’Odg, invece, anche in beste di membro del Corecom Molise, si è soffermato “sui gangli della legge 448, le norme sulla rettifica, la par condicio, i sondaggi che, specie in campagna elettorale, vedono aziende e giornalisti vivere momenti di tensione per via di norme severe e sanzioni civilistiche, penalistiche e ordinistiche”. Con l’ausilio di filmati e tabelle sul riparto dei fondi, Cimino ha quindi comparato le competenze dell’Ordine con quelle dell’Agcom.
Se il fisico nucleare Eugenio Crispo ha, poi, tenuto una lezione sul giornalismo che cambia, in virtù delle nuove tecnologie, il sindaco dell’Inpgi, Pierluigi Roesler Franz ha parlato di questioni previdenziali e pensioni della gestione principale e separata.
All’avvocato e giornalista Gaetano Caterina, infine, il compito di parlare del risarcimento del danno e delle regole che i giornalisti devono rispettare nel trattare notizie di agenzia o fonti anche di polizia giudiziaria non sempre attendibili. (giornalistitalia.it)
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