Domani un dibattito al Grand’Hotel Palatino di Roma su “uso pubblico e passioni private”

I Gatti di Stato aiutano la politica dei potenti

Carola Vai con il suo Nerone

ROMA – I gatti non aiutano solo a superare lo stress, ma spesso contribuiscono in modo determinante a conquistare la simpatia dei popoli, aumentare la popolarità di un leader, distrarre l’attenzione pubblica da gravi problemi. In definitiva hanno un ruolo nella politica dei potenti di tutto il mondo.
È quanto si scopre nel volume “Gatti di Stato, tra uso pubblico e passioni private” (Rubbettino, 220 pagine, 16 euro), della giornalista-scrittrice Carola Vai, arrivato in libreria da poche settimane. Ed è sul tema del rapporto dei gatti vissuti a fianco di leader conosciuti a livello mondiale e degli effetti sull’immagine e sulla politica del personaggio preso in considerazione che si concentra l’attenzione dell’incontro previsto domani, giovedì 2 febbraio, ore 17,30, al Grand’Hotel Palatino, via Cavour 213, Roma. Esperti di giornalismo e comunicazione, ma anche appassionati di gatti (Daniele Capezzone, Fabio Di Nicola, Giampiero Gramaglia, Liana Milella, Carlo Parisi con la mediazione di Stefania Tamburello) affronteranno il tema con l’autrice del volume, Carola Vai.
“Gatti di Stato” è un viaggio tra personalità forti e determinate a superare ogni ostacolo nella vita: re, regine, papi, Capi di Stato e Capi di governo di varie epoche e continenti, e dei loro felini. Personaggi audaci, colti, risoluti, autorevoli, spregiudicati accomunati dall’attrazione per i mici, animali capaci di allentare nel privato la tensione di momenti rimasti nella storia, come si narra dell’inseparabile Jock per il primo ministro britannico Winston Churchill; o Tabby di Abramo Lincoln, il primo presidente degli Stati Uniti ad aver portato i gatti alla Casa Bianca.

Winston Churchill con il suo Jock

Ma ci sono pure gatti trattati come dipendenti da uno dei più prestigiosi musei del mondo, l’Ermitage di San Pietroburgo, più abili contro i topi dei prodotti chimici. Ad assegnare loro lo status di dipendenti fu lo zar Pietro I, il Grande. La zarina Caterina II attribuì poi ai mici quello di «Guardiani delle pinacoteche», ancora oggi esistente. E ci sono gatti a cui tutto è permesso, tanto da sedere ed essere fotografati sulla poltrona dello Studio Ovale alla Casa Bianca, come nel caso di Socks, della famiglia Clinton. Il first cat vezzeggiato pure in pubblico dallo stesso presidente, ispirò libri per bambini, dibattiti, discussioni, fino diventare un caso politico. Una “questione politica” la suscitò pure la gatta India di George Bush junior scatenando problemi internazionali per via del suo nome considerato un’offesa da parte del paese asiatico. Come avvenne per Larry, il “capocacciatore” di topi di Dowing Street, la sede londinese del Primo Ministro. Larry, 15 anni, ha condiviso la celebre residenza con David Cameron, Theresa May, Boris Johnson, Liz Truss ed ora con Rishi Sunak. Star tra le star a quattrozampe, Larry ha nel suo curriculum una vicenda che lo ha reso famoso in tutto il mondo: ha fatto ritardare la partenza del presidente Usa Donald Trump con l’auto blindata bloccandola con una sorta di gioco a nascondino. Il gatto si accucciò infatti sotto la vettura ignorando per lunghi minuti ogni tentativo degli uomini della sicurezza di farlo uscire.

Larry, il celebre gatto di Dowing Street

Tra i molti personaggi contenuti nel volume ci sono i presidenti della Repubblica, Sergio Mattarella e Giorgio Napolitano, il faraone Tutankhamon, l’imperatore Cesare Augusto e sua moglie Livia, re Luigi XV e la regina Vittoria del Regno Unito. E ci sono molti esponenti religiosi compresi i pontefici Leone XII, Paolo VI, Benedetto XVI. “Papa Ratzinger che mostrò un enorme coraggio quando scelse di rinunciare al pontificato, con altrettanto coraggio non volle mai nascondere la sua grande attenzione per i gatti” secondo l’originale chiave di lettura di Carola Vai in merito alla personalità del Papa emerito scomparso il 31 dicembre 2022.

Vladimir Lenin

«Un’attrazione forse dovuta alle qualità del gatto, animale intelligente, sensibile, ma riservato e silenzioso, in un certo senso vicino al modo di essere del pontefice tedesco. D’altro canto – sottolinea Carola Vai – Ratzinger, piuttosto timido e impacciato, ha ricevuto molto dai suoi amici pelosi. La celebre foto di lui con un gatto sulle ginocchia ha fatto il giro del mondo, catturando la simpatia di chi lo considerava un uomo distaccato e freddo. In un certo senso ha contribuito a renderlo più affettuoso e amabile”.
Il libro “Gatti di Stato” si concentra inoltre su due paesi: l’Egitto che ha amato i gatti fin dal 3000 a.C. quando i piccoli felini erano tanto rispettati da essere addirittura considerati sacri; e il Giappone, dove l’abilità dei gatti di estasiare gli umani si è talmente diffusa da far entrare i quattrozampe nella storia prima come animali magici, poi come creature in grado di portare benefici fisici e psicologici alle persone di ogni età e sesso al punto da indurre alla creazione di locali pubblici affollati di mici per la gioia dei clienti. Del resto un proverbio cinese sostiene: “Un mondo che butta via i suoi gatti è un mondo che perirà”.

Papa Francesco

A sottolineare l’importanza dei piccoli felini è intervenuta persino una ricerca dell’università di Warwick, in Inghilterra, evidenziando che le persone con grosse responsabilità sono anche grandi amanti dei gatti. Un modo per combattere lo stress. Dalla stessa ricerca emerge che gli amanti dei mici spesso hanno successo nella vita, un forte senso di indipendenza, sono dotati di astuzia e riescono celare, con disinvoltura, i propri sentimenti. Vero o falso che sia, uomini e donne di potere del passato e del presente sono vissuti e vivono con uno o più gatti. Da qui l’idea del libro “Gatti di Stato, tra uso pubblico e passioni private” con al centro dell’attenzione personalità forti e determinate a superare ogni ostacolo nella vita: un fisico malato (Cavour, Kennedy, Evita) , una società ingiusta e disuguale verso chi nasce in una classe inferiore (Francesco Saverio Nitti), lutti pesanti (Sergio Mattarella), e naturalmente gli avversari politici sempre molto forti e la lotta sfidante (le tre regine: Livia Augusta, la zarina Caterina, Vittoria del Regno Unito), fatto quest’ultimo che vale per tutti i personaggi considerato il ruolo scelto e che si sono battuti per raggiungere senza ricevere regali da nessuno.
L’appuntamento romano del due febbraio prossimo è dunque rivolto a chi ama gli intrecci tra gatti e grandi personaggi che hanno contribuito a fare la storia dell’Italia e di molte altri Paesi di tutti i continenti. (giornalistitalia.it)

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