MODENA – «Alla fine degli anni Ottanta, dopo le violenze che la mia famiglia, come tante altre, ha subito da parte dei turchi, mi sono avvicinato al Pkk. Sono stato arrestato, torturato, ho dovuto abbandonare il mio Paese e oggi quanto accade in Rojava non mi sorprende affatto, perché purtroppo i turchi non vogliono che i curdi esistano». È la testimonianza di Hikmet Aslan, 47 anni, giornalista curdo che ha vissuto per anni nella città turca di Batman e che oggi a Modena, nella sede della Cgil, ha incontrato la stampa per raccontare la sua storia.
Hikmet Aslan vive in Italia e si è distinto quale amministratore unico della televisione satellitare Med Nuce TV, testata giornalistica in lingua turca con sede legale Campobasso e operativa a Bruxelles destinata al popolo curdo sparso nel mondo.
«In questo modo – spiega – cerchiamo di dare alla popolazione delle informazioni veritiere. Quando sono stato arrestato in Iran negli anni Novanta – racconta il giornalista – ho passato diverso tempo, non so quanto di preciso, in una cella estremamente piccola. Poi mi hanno trasferito in Turchia, dove ho subito torture fisiche. Quando la mia vita è tornata alla normalità, la polizia segreta turca mi ha avvicinato per farmi capire che dovevo collaborare con loro o lasciare immediatamente il Paese. Ho detto addio alla Turchia e oggi vivo in Italia da “esule”.
I curdi in Turchia sono costretti a vivere in montagna e sono vittime di razzismo, avvengono aggressioni continue anche solo se una persona parla in lingua curda al telefono per strada». (ansa)
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