GUARDABOSONE (Vercelli) – Guardabosone, un borgo di 334 abitanti, sperduto nella cartina geografica della provincia di Vercelli, ha il suo giornale. Per l’appunto: Guardabosone News. L’iniziativa parte dalla giunta comunale con l’obiettivo di raccontare il paese e il suo territorio.
Il vice sindaco Cesare Locca fa le funzioni di direttore che si preoccupa di filtrare le notizie, impaginarle, dotarle di titolo e portarle in tipografia.
«Tutti gli abitanti del nostro paese – precisa – possono scrivere per raccontare qualche aspetto della vita della comunità. Alcuni preferiscono andare indietro nel tempo e descrivere situazioni dell’altro secolo. Altri scelgono l’attualità. Io mi riservo di controllarle e alternarle in modo da equilibrare passato con presente».
L’iniziativa recupera un’esperienza di qualche anno fa quando l’amministrazione comunale (già sindaco Claudio Zaninetti) preparava una pubblicazione per aggiornare i cittadini sulle novità. Si trattava di un foglio dattiloscritto e moltiplicato in qualche centinaio di esemplari con la fotocopia.
Adesso Guardabosone News è un vero e proprio giornale con copertina rilegata, uno sfoglio di 44 pagine graffate e firme che mandano contribui anche dalla Franca e dalla Svizzera (terre di emigrazione di questo spicchio di terra vercellese). Un articolo è stato scritto anche dal professor Alessandro Orsi, presiden della scuola alberghiera di Gattinara e Varallo. La copertina è costituita da una foto: cambia ogni volta e – ovviamente – deve riferirsi a un aspetto del paese.
Il giornale si presenta con un formato di un quarto di A4, viene stampato in 350 copie e distribuito ai cittadini utilizzando il tramite di negozi ed edicolante. Prezzo di copertina: zero. «L’informazione – rileva il vice sindaco – è un servizio».
In un mondo globalizzato che corre troppo velocemente, sembra che le notizie più interessanti arrivino da lontano. Trump che mette i dazi per proteggere la sua economia. I tentativi romani per dare vita a un nuovo governo. La crisi in borsa e d’immagine di Facebook.
Guardabosone, però, dimostra di badare piuttosto al cortile di casa propria, con informazioni che, più che mini, sono micro: le iniziative del Comune o della parrocchia, i programmi del museo e della prologo. Un ricordo della festa patronale d’antàn, la storia di Sant’Agata e una gita in Val Vogna.
Un argomento assai singolare è quello trattato dal parroco don Alberto Albertazzi, che ha scelto di parlare “della porta”. Curioso. Sostiene che sia stata inventata per il transito. L’inventore è sconosciuto ma, certo, si sarebbe meritato il premio Nobel. La porta ha qualche debolezza, scrive don Alberto: anche quella più sicura e blindata può essere forzata (vedi il “cavallo di Troia”). E “lei” stessa può essere rubata, come è accaduto quando Sansone si è portato via i battenti della città di Gaza. (giornalistitalia.it)