ROMA – Lo “spacchettamento delle attività produttive delle testate dei quotidiani Il Messaggero di Roma, Il Mattino di Napoli e Il Gazzettino di Venezia, in spregio alle regole previste dal contratto nazionale di lavoro” sono al centro di un’interrogazione parlamentare dei deputati Cesare Damiano e Marco Miccoli (Pd) al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
I parlamentari richiamano la nota sindacale del 29 febbraio 2016, rilasciata congiuntamente dalle sigle sindacali di categoria dei poligrafici (sindacato lavoratori della comunicazione — Cgil, Federazione informazione spettacolo e telecomunicazioni — Cisl, Unione italiana lavoratori della comunicazione – Uil) evidenziando che «il 23 febbraio 2016 Francesco Gaetano Caltagirone e Azzurra Caltagirone (vicepresidente della Fieg) hanno comunicato lo spacchettamento delle attività produttive delle testate dei quotidiani Il Messaggero di Roma, Il Mattino di Napoli e Il Gazzettino di Venezia, in spregio alle regole previste dal contratto nazionale di lavoro. In modo subdolo il 23 dicembre 2015 hanno costituito le società Servizi Italia 15 srl, Stampa Napoli 2015 srl e Stampa Roma 2015 srl che “acquisiranno i rami d’azienda delle testate dei quotidiani sopra richiamate”.
A giudizio dei due deputati “la descritta operazione, che si apprende da missiva inviata dagli organi dirigenziali del gruppo Caltagirone alle rappresentanze sindacali di categoria”, “si inserisce in un programma di riorganizzazione generale finalizzato a semplificare le strutture organizzative con lo scopo di massimizzare sia le sinergie aziendali sia l’equilibrio economico complessivo delle società coinvolte dalla presente operazione, ciò anche in considerazione della grave crisi che ha interessato il settore e che ha comportato pesanti perdite negli ultimi 5 anni”.
Il trasferimento dei rami d’azienda a favore delle società beneficiarie è effettivo dal primo aprile 2016, ma “alle organizzazioni sindacali la procedura attuata risulta volta ad una destrutturazione del contratto collettivo nazionale poiché provocherà, per 77 lavoratrici e lavoratori coinvolti, un passaggio dal Ccnl dei Poligrafici a quello del Commercio, nonché licenziamenti individuali senza giustificato motivo e spostamenti forzosi da una attività all’altra. Esempio di questa precisa volontà risiede nell’attuale licenziamento di 3 lavoratori de Il Mattino di Napoli”.
Nell’interrogazione parlamentare, viene fatto notare al ministro che “sempre le forze sindacali dichiarano fallite le trattative avviate al tavolo di concertazione tra le parti tenutosi il 22 marzo 2016 per l’intransigenza mostrata dal gruppo Caltagirone. Quest’ultimo avrebbe rigettato qualsiasi proposta ed avviato un concreto attacco ai diritti di tutti i lavoratori poligrafici”. Per tali ragioni, infatti, le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno indetto lo sciopero del settore per il 24 marzo 2016.
Ricordando che il gruppo Caltagirone ha usufruito dei fondi previsti per l’editoria, “il che rende discutibili dinamiche come quelle descritte in premessa”, Cesare Damiano e Marco Miccoli chiedono al ministro del lavoro e delle politiche sociali “se intenda monitorare l’operazione di dislocamento dei dipendenti che saranno appaltati in una delle società esterne beneficianti, affinché ne siano tutelati i diritti”. (giornalistitalia.it)