ATENE (Grecia) – Un controverso emendamento che aprirà la strada alle fusioni di testate nel settore dei media è stato approvato ieri sera dal Parlamento greco fra le proteste dei giornalisti, che martedì mattina avevano proclamato uno sciopero di 24 ore, e quelle dei partiti dell’opposizione.
L’emendamento ha scatenato la rabbia di Syriza (sinistra radicale), il principale partito d’opposizione, e del Partito Comunista (KKE), i rappresentanti dei quali sono usciti dall’aula in segno di dissenso. Il deputato Panayiotis Kouroublis di Syriza ha sostenuto che l’emendamento è un regalo fatto dal governo ai grandi gruppi mediatici in modo da poter godere di una copertura stampa positiva nei prossimi mesi.
Secondo le opposizioni, i partiti della coalizione di governo (Nea Dimokratia del premier Antonis Samaras e Pasok del vicepremier Evanghelos Venizelos) con l’emendamento hanno modificato la legge consentendo in tal modo agli editori di aggirare le restrizioni sui licenziamenti.
In segno di protesta contro l’emendamento, i sindacati dei giornalisti avevavo dichiarato ieri uno sciopero in quanto, secondo loro, il disegno di legge porterà a licenziamenti di massa e concentrazioni nel settore.
“L’emendamento consente a gruppi di media di fondersi con il pretesto di ridurre i costi, ma in effetti fornisce una via di salvezza agli imprenditori indebitati”, hanno detto i giornalisti in un comunicato. (AnsaMed)
Approvato dal Parlamento tra le proteste dei giornalisti: “Ci licenzieranno in massa”