IL CAIRO (Egitto) – Abdallah al Shamy, giornalista di al Jazeera detenuto da nove mesi in Egitto, versa in gravi condizioni dopo 112 giorni di sciopero della fame. Lo ha affermato oggi il fratello Mossab. Abdallah ha perso “40 chili, soffre di anemia, di un inizio di insufficienza renale, di ipoglicemia e di pressione bassa”, ha detto all’Afp Mossab al Shamy, citando i risultati di delle analisi del sangue di cui l’Afp ha potuto consultare una copia.
“Potrebbe entrare in coma se non gli faranno delle trasfusioni”, ha aggiunto il fratello del giornalista.
Il reporter era stato arrestato il 14 agosto mentre copriva la repressione in un bagno di sangue di una manifestazione a favore del destituito presidente islamista Mohamed Morsi. Da allora è detenuto in attesa di un processo per il quale non è stata ancora fissata una data.
Il 3 maggio un tribunale ha prolungato nuovamente la detenzione di al Shamy di 45 giorni. Dal box degli imputati, dove era apparso emaciato, aveva denunciato alla stampa le sue condizioni di detenzione: “Non ho visto il mio avvocato. Siamo in 15 in una cella di 12 metri quadrati”.
Anche tre giornalisti del canale inglese di al Jazeera sono attualmente sotto processo al Cairo: l’australiano Peter Greste, l’egitto-canadese Mohamed Fadel Fahmy e l’egiziano Baher Mohamed, detenuti da fine dicembre per sostegno agli islamisti. Il loro processo, insieme ad altri 17 co-imputati, ha provocato una levata di scudi generale. (TmNews/Afp)
Abdallah al Shamy di al Jazeera non mangia da 112 giorni. E’ in carcere da 9 mesi