KIEV (Ucraina) – Attacco in perfetto stile militare, ieri notte a Kiev, contro la sede dell’emittente televisiva 112 Ukraine TV. Verso le 3,40 una granata è stata esplosa contro la facciata dell’edificio, all’indirizzo del grande logo dell’emittente su di essa impresso, danneggiandola.
Fortunatamente non ci sono morti, né feriti, ma la polizia ha qualificato l’attentato come un atto terroristico facendo scattare le speciali misure di sicurezza che hanno messo sotto assedio la capitale alla ricerca dei responsabili. Il lanciagranate usato per l’attentato è stato abbandonato davanti all’edificio e gli investigatori lo stanno esaminando per verificarne la provenienza.
Secondo gli investigatori, ad eseguire quella che appare come un’azione simbolica contro il logo di 112 Ukraine TV sarebbero state almeno due persone. L’esplosione è stata abbastanza forte da causare danni all’interno dell’edificio e le fasi dell’attacco sono state riprese dalle telecamere dell’emittente.
112 Ukraine TV, acquisita lo scorso anno da Taras Kozak, molto vicino all’esponente politico filo russo Viktor Medvedchuk, proprio ieri aveva rivolto un appello alle forze dell’ordine ucraine e all’Unione Europea sollecitando “protezione per la libertà di stampa e contro l’arbitrio degli ultra nazionalisti che cercano di influenzare la linea editoriale dell’emittente con minacce e intimidazioni”.
L’attentato potrebbe essere scaturito dalla decisione di trasmettere il docufilm “Revealing Ukraine” prodotto e interpretato dal regista premio Oscar Oliver Stone e diretto da Igor Lopatonok. Proiettato, nei giorni scorsi, in anteprima mondiale al Taormina Film Fest, il film descrive, infatti, la crisi politica e il conflitto armato in atto in Ucraina e presenta, tra le altre cose, interviste esclusive con il presidente russo Vladimir Putin e il politico ucraino Victor Medvedchuk, che ha stretti legami con il proprietario dell’emittente televisiva ucraina.
Il docufilm è una denuncia all’ingerenza dell’amministrazione americana di Barack Obama e del magnate George Soros sulla crisi Ucraina, utilizzata dagli Usa come strumento di pressione sulla Russia e presentato come possibile causa di un’escalation di guerra.
Il film ha, infatti, provocato grandi contestazioni nel Paese, tant’è che il procuratore generale Yury Lutsenko ha addirittura minacciato di incriminare l’emittente televisiva se il film verrà trasmesso – come annunciato – martedì prossimo. “Revealing Ukraine” viene, infatti, accusato di propaganda filo-russa ai danni del governo ucraino.
Kodak, dal canto suo, replica definendo l’attacco notturno “l’ultima minaccia ai media indipendenti” puntando l’indice contro le autorità ucraine accusandole “di aver abbandonato il dovere di proteggere i giornalisti”. (giornalistitalia.it)