ROMA – Google Maps “cancella” la Palestina dalle sue mappe? Un grosso equivoco, secondo il Guardian, che ridimensiona la bufera che si è scatenata sui social network dopo la denuncia da parte di un sindacato di giornalisti palestinesi, che ha accusato la compagnia di Mountain View di aver fatto sparire la Palestina dalle sue piattaforme.
Secondo il quotidiano britannico, che cita un portavoce di Google, una “label” della Palestina non è mai stata usata nella piattaforma delle mappe di Google. Secondo il portavoce, “non c’è mai stata una ‘etichetta’ Palestina su Google Maps, benché abbiamo scoperto che un bug ha rimosso le indicazioni ‘West bank’ e ‘Striscia di Gaza’. Siamo al lavoro per ripristinarle rapidamente”.
Il Guardian aggiunge che non è la prima volta che Google si trova in situazioni del genere rispetto a territori disputati “e probailmente non sarà l’ultima”.
Nel 2014, scrive il giornale, “un progetto denominato ‘dispute territories’ ha documentato come Google maps tenti di restare fuori dalle dispute geografiche e dalle questioni di identità nazionali”.
Il Guardian cita l’esempio della Russia e dei confini con la Crimea: gli utenti che si trovano in territorio russo visualizzeranno una solida linea di confine tra la Crimea e l’Ucraina, mentre fuori dal territorio russo sara’ visibile una linea tratteggiata che fa pensare ad un territorio occupato. (Agi)
Almeno secondo il Guardian che ricorda altri celebri “errori” del colosso del web