Alle 12.50 da Gerusalemme il via alla corsa rosa della Gazzetta dello Sport

Gli occhi del mondo sul 101° Giro d’Italia

101° Giro d’ItaliaMILANO – Gli occhi del mondo sul Giro d’Italia. Che oggi alle 12.50 (diretta integrale su Raisport ed Eurosport dalle 12.25, diretta su Rai2 dalle 14.00) parte da Gerusalemme (dove saranno le 13.50, un’ora in più di fuso orario). Tre tappe in Israele e poi il trasferimento in Sicilia per il proseguimento del Giro sul territorio nazionale. Ma lo scatto dalla piccola terra spesso al centro del mondo è qualcosa di straordinario sia per la corsa rosa sia per Israele. La donna più bella e famosa del posto, la modella Bar Rafaeli, icona sexy internazionale, è la madrina che oggi darà il via ai ciclisti e già ieri è stata al centro delle manifestazioni della vigilia: «Vogliamo dimostrare all’universo che qui la vita è normale e procede. E guardando i ciclisti correre sul territorio sarà facile constatare a tutti».
Gazzetta dello Sport 4 maggio 2018Questa anche l’intenzione del governo di Benjamin Netanyahu che ha raggiunto un accordo con Rcs Sport per portare a casa sua il Giro: investimento da 10 milioni di euro già abbondantemente ripagato da mesi di prime pagine e passaggi in tg o focus tv, news internet e tam tam social, anche polemiche, riviste patinate che hanno visto già nella “scommessa” la notizia di grande richiamo. Netanyahu, che solo qualche giorno fa ha presentato in un vero e proprio show in diretta mondiale la sfida perenne all’Iran sul suo armamento, adesso per il Giro non ha avuto difficoltà a girare uno spot per il paese in bici, anche alle prese con improbabili evoluzioni. Ma tutto ciò che è improbabile, in Israele diventa realtà, come gli alberi, le piante e gli ortaggi che non crescono per terra ma in verticale su condomini agricoli che fanno orgoglio nel mondo e cibo per Israele e per il mondo.
E quindi eccoci alla Corsa. Il Giro, già partito 12 volte da città estere, per la prima volta in questa edizione numero 101 varca i confini europei e per la prima volta come notorietà e interesse muove masse e volumi avvicinabili al Tour de France, corsa globale per interesse. Saranno 3562,9 i chilometri da percorrere, da Gerusalemme a Roma, con 176 corridori impegnati in questo viaggio nella storia che si concluderà domenica 27 maggio a Roma.
«Diventare competitivi nel panorama internazionale con la corsa francese è la nostra impresa. E ce la faremo», sottolinea l’azionista di maggioranza di Rcs Urbano Cairo che al momento di entrare nell’azienda editoriale ha visto proprio nella “nicchia” delle organizzazioni sportive il settore di più immediato e sicuro sviluppo e di garantita remuneratività. E che spesso ha dovuto dire no alle offerte per cedere questo ramo: per esempio quella della cinese Wanda che ha subito tentato il colpo Giro dopo aver acquistato Infront per un miliardo e 50 milioni di euro.

La partenza da Gerusalemme del 101° Giro d’Italia

La partenza da Gerusalemme del 101° Giro d’Italia

«Quello che in questi giorni sta succedendo col Giro d’Italia e succederà nei prossimi tre in Israele resterà nella storia anche della comunicazione», afferma Stefano Diciatteo, capo ufficio stampa del Giro e di tutte le corse ciclistiche organizzate da Rcs (il 90% di ciò che si corre in Italia).
Soltanto in Israele partecipano e moltiplicano l’interesse 500 giornalisti e fotografi, ma bisogna sottolineare che soltanto qui in Israele, tra tel Aviv e Gerusalemme, tutti i network televisivi e tutti i più grandi giornali del mondo hanno una sede di corrispondenza con fior di giornalisti e mezzi tecnologici di prima qualità. In questo periodo tutti per noi. E così siamo su Bbc, Cnn, New York Times, Washington Post, Times, Wall Street Journal, solo per citare alcuni. «Ma – evidenzia Diciatteo – parlano dell’evento come fenomeno al di là dello sport tutti i media del mondo. Chiaramente molto interesse starà nella corsa dei 176 corridori iscritti, ma tutto ciò che gira attorno è notizia nella notizia.
Rcs Sport per il Giro d’Italia 2018 ha accreditato duemila operatori dell’informazione, comprendendo giornalisti, fotografi, operatori tv, senza contare tutto il personale tecnico di moto, elicotteri, mezzi navali impegnati a mostrare al mondo immagini di sport e di vita quotidiana, territorio, cultura, della gente che segue la corsa, gratuitamente, stimata in almeno 10 milioni di persone: il mix che fa grandissimo il Giro. Saremo su 198 televisioni di tutto il mondo».

Il francese Tom Dumoulin oggi al warm up a Gerusalemme. È il favorito alla vittoria del Giro

Tom Dumoulin (Francia) oggi al warm up a Gerusalemme: è lui il favorito

Infine, Diciatteo indica la previsione di pubblico di questo giro: «Almeno 500 milioni di spettatori, molti dei quali fissi per l’intera durata della corsa che il 27 maggio si concluderà in un’altra città simbolo per l’Italia e per il mondo, Roma. E lungo le strade partiamo da almeno 10 milioni di spettatori, quelli “contati” l’anno scorso. Supereremo ogni record».
Tra i fotografi, anche un’icona delle immagini per notizie e pubblicità, spesso opere d’arte, Oliviero Toscani: «Seguo il Giro stabilmente per la prima volta con l’emozione e la trepidazione di un bambino. Quello che sognava di andare al seguito del padre che andava a fotografare Coppi e Bartali». E così il 76enne fotografo avrà modo anche di fare vedere al mondo con il suo occhio i campionissimi Chris Froome, Tom Dumoulin, il nostro Fabio Aru, magari mettendoli a confronto con la storia, con Gino Bartali popolarissimo in Israele: gli è stata appena conferita la cittadinanza onoraria alla memoria perché «salvò molti ebrei italiani”. Non ci sarà, invece, Vincenzo Nibali.
A “Ginettaccio” è dedicata la cronotappa di oggi di 9,7 chilometri tra vie di Gerusalemme e a lui è intitolata la nuova pista ciclabile della città. E il suo nome echeggia nella Israel Cycling Academy che avrà uno sviluppo enorme partendo da qui e che ha anche formato una squadra che partecipa a questo Giro. Insomma, è una vita che pedala quella che vedremo partire oggi. Con la speranza di pace e fratellanza proprio nella città in cui convivono le tre grandi religioni monoteiste. Una speranza fondata sullo sport che non può essere tradita. Il mondo guarda. (giornalistitalia.it)

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