ROMA – Il 12 dicembre 1969 una bomba scoppia alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, a Milano. È la “perdita dell’innocenza” dell’Italia repubblicana, che da quel momento in avanti vivrà più di un decennio di violenza terroristica.
Riparte da “Gli anni di piombo” la serie “L’Italia della Repubblica” di Clemente Volpini, Davide Savelli e Luca Cambi con l’introduzione di Paolo Mieli e la consulenza degli storici Alessandro Orsini, Guido Panvini, Roberto Chiarini, e del giornalista Giovanni Bianconi, in onda da domani, venerdì 2 settembre, alle 21.30 su Rai Storia. Ospite in studio, intervistato da Michele Astori, il giornalista Ezio Mauro, cronista nella Torino degli anni ‘70, collega e amico del vicedirettore de “La Stampa”, Carlo Casalegno, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1977.
Sono anni in cui sigle terroristiche e gruppi eversivi di destra e sinistra mettono in discussione e minacciano con attentati, stragi e omicidi, l’intera istituzione repubblicana e gli uomini che la difendono. I partiti non capiscono immediatamente la pericolosità delle organizzazioni eversive che progressivamente innalzano il livello dello scontro.
Le Brigate Rosse dopo la campagna di sequestri di uomini legati alle fabbriche, rapiscono nel 1974 il magistrato Mario Sossi, mentre le sigle di estrema destra nello stesso anno compiono le prime stragi come quelle dell’Italicus e di Piazza della Loggia. Negli anni seguenti, le trasformazioni delle organizzazioni terroristiche portano a quella che viene chiamata “lotta armata”, affiancando agli scontri e alle violenze quotidiane da una parte e dall’altra della barricata, la predisposizione all’omicidio politico.
Tra le prime vittime ci sono due magistrati: Francesco Coco e Vittorio Occorsio, uccisi nel 1976, il primo dalle Brigate Rosse, a Genova, e il secondo a Roma, da un militante di Ordine Nuovo. Nell’Italia del fermento culturale e delle rivoluzioni del costume, delle conquiste dei diritti civili e dell’avanzata delle sinistre, il culmine del terrorismo si avrà nei drammatici giorni del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro.
Il racconto dà voce anche ai protagonisti dell’epoca, con interviste tratte dal repertorio delle teche Rai, filmati originali dei funerali delle vittime delle stragi di Milano e Brescia, e analisi di testimoni e osservatori come Indro Montanelli e Umberto Terracini. (giornalistitalia.it)