Il presidente dell’Odg della Toscana sul caso della ricusazione del giudice Bouchard

Firenze, la giustizia e il diritto all’informazione

Sergio Paparo

Sergio Paparo

Carlo Bartoli

Carlo Bartoli

FIRENZE – A una settimana dalla prima presa di posizione del presidente dell’Ordine degli avvocati di Firenze sul caso della ricusazione del giudice Marco Bouchard, non è giunta ancora dall’avvocato Sergio Paparo una parola di chiarimento o di scuse.
Dato che a nessuno è consentito svilire l’opera di chi garantisce all’opinione pubblica l’esercizio del diritto all’informazione, ci preme sapere a chi si riferisse il presidente Paparo quando, in una lettera inviata a due quotidiani, parlava di “una sequela di soggetti totalmente digiuni – prima ancora che di nozioni tecniche – della benché minima cultura della Giurisdizione”. Chiedo, dunque, al presidente degli avvocati di chiarire pubblicamente e in modo inequivoco se con quell’espressione intendeva riferirsi a uno o più giornalisti.
Ci preme, inoltre, sapere se il presidente dell’Ordine degli avvocati alludesse a uno o più colleghi iscritti all’Ordine dei giornalisti quando, nella stessa lettera, parlava di  “mestieranti dell’argomento dietrologico”.
Uno dei colleghi chiamati in causa in una successiva presa di posizione del presidente Paparo, ha preannunciato querela per diffamazione e siamo certi che la vicenda verrà chiarita in tribunale, ma, in qualità di presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, a cui la legge assegna degli obblighi di vigilanza e di tutela della dignità professionale, non posso ignorare espressioni così forti che giungono da così autorevole fonte.
Se il presidente Paparo si riferiva a dei giornalisti lo invito a rivolgersi senza indugio al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Toscana a cui spetta il compito di sanzionare disciplinarmente i colleghi che tradiscono gli obblighi stabiliti dalla Carta dei doveri.
In caso contrario chiarisca a se stesso, agli avvocati fiorentini e ai giornalisti toscani che il presidente dell’Ordine degli avvocati non si arroga il diritto di stabilire chi e quando possa dar conto all’opinione pubblica di inchieste e procedimenti giudiziari.

Carlo Bartoli
Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana

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