MILANO – Grande commozione ieri, nella Chiesa di Santa Maria della Pietà in Camposanto, nel Cimitero Maggiore di Milano, ai funerali del giornalista Giuseppe Tropea, deceduto mercoledì mattina all’età di 79 anni. Accanto alla famiglia ed agli amici più cari, i colleghi che gli hanno voluto veramente bene e che hanno voluto tributargli, con la loro presenza, il più grande ringraziamento per l’incondizionato amore per la professione giornalistica che ha contraddistinto la sua carriera e la sua vita.
A testimoniare l’affetto della grande famiglia dei giornalisti italiani ad un vero protagonista della storia del giornalismo italiano è stato il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, che ne ha ricordato le straordinarie virtù umane e professionali, ma, soprattutto, “il cuore grande che lo ha sempre visto leale e testardo difensore della categoria e severo e scrupoloso cultore della precisione, prerogative essenziali per garantire la qualità dell’informazione”.
Con Carlo Parisi il presidente del Gruppo lombardo Giornalisti Pensionati (di cui Tropea era consigliere regionale), Gian Fulvio Bruschetti, che, anche a nome dell’Ungp, ne ha ricordato “l’assiduo e passionale impegno al servizio dei pensionati, memoria storica e fonte inesauribile di insegnamento per i giovani”.
“Un patrimonio, quello dei giornalisti pensionati, – ha sottolineato Carlo Parisi – che, spesso, purtroppo, invece di essere valorizzato per la formazione delle giovani leve, viene mortificato o, peggio, ignorato, generando ingenerose oasi di solitudine e, soprattutto, privando la categoria dell’apporto fondamentale di chi ha fatto la storia del giornalismo ed è sempre pronto a trasmettere agli altri i valori veri della professione in cambio di un semplice, sincero e generoso sorriso”. (giornalistitalia.it)
LEGGI ANCHE:
Peppino Tropea, addio ad un grande giornalista
Io che ho avuto il privilegio di conoscere le sue qualità e la sua forza, per il rispetto che gli debbo cercherò di fare del suo ricordo un modello. La mia famiglia si unisce al vostro dolore.
Giuseppe si è meritato un posto tra i “giusti” del giornalismo italiano. Un riconoscimento che segna un impegno costante a favore di tutta la categoria e in particolare dei colleghi pensionati. Gli sia lieve la terra. Ciao Beppe.