MILANO – Cinquant’anni di giornalismo ad altissimo livello vissuti, oggi come ieri, con l’entusiasmo del giovane cronista sempre sul campo alla ricerca della notizia. A Giuseppe Tropea, 77 anni il prossimo 29 maggio, l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha consegnato, al Circolo della Stampa di Milano, la Medaglia d’Oro tradizionalmente assegnata a quanti festeggiano le nozze d’oro con la professione.
Un traguardo importante, quello raggiunto da Tropea, non tanto per la mera anzianità professionale, quanto per l’assoluta dedizione al giornalismo nella più nobile delle sue declinazioni: la qualità dell’informazione, per la quale si è sempre battuto, con convinzione e coraggio, mettendo a disposizione dei colleghi, soprattutto dei più giovani, l’esperienza e la passione che hanno caratterizzato la sua invidiabile carriera. Consigliere del Gruppo lombardo dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, Tropea è coordinatore regionale di “Stampa Libera e Indipendente”.
Giornalista pubblicista dal 1965, professionista dal 28 febbraio 1974, Giuseppe Tropea è nato, da padre calabrese e madre toscana, il 29 maggio 1938 ad Intra, in provincia di Novara, un Comune estinto appena un anno dopo col Regio Decreto che, unendolo a Pallanza, ha dato vita all’attuale Verbania. Una località incantevole, sulla sponda Sud del lago Maggiore, rimasta nel cuore di Peppino come il meraviglioso mare di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, dove trascorreva le vacanze estive in casa dei nonni: “È lì che ho passato i momenti più belli della mia vita e porto ancora oggi con me l’inebriante profumo del bergamotto”.
Al giornalismo ci è arrivato giovanissimo ed in pompa magna. Lasciata Intra a vent’anni, nel 1959 a Milano ha cominciato a scrivere per la Gazzetta dello Sport diretta da un mostro sacro: Gianni Brera. Qualche anno di collaborazione da cronista sportivo che gli è valsa, nel 1963, l’assunzione alla redazione sportiva di “Italia”, il quotidiano cattolico milanese diretto da mons. Carlo Chiavazza che, qualche anno dopo, confluirà, assieme al bolognese l’Avvenire d’Italia, nell’attuale quotidiano della Cei “Avvenire”.
Nel 1968 l’ingresso all’Arnoldo Mondadori Editore, come redattore per gli spettacoli di “Bolero Teletutto”, il settimanale più venduto in quel momento dal colosso dell’editoria italiana. Quattro anni in cui Tropea si è affermato come miglior giornalista musicale nazionale, premiato nel 1971 a Sant-Vincent in occasione di “Un disco per l’estate”, vinto da Mino Reitano con “Era il tempo delle more”.
Nel 1973 è Edilio Rusconi in persona ad incaricare Silvana Giacobini, direttore di “Eva Express”, di ingaggiarlo. In quasi sette anni, Tropea diventa uno dei giornalisti migliori della Rusconi editore, specializzandosi in campo musicale e negli spettacoli in generale, ma soprattutto nell’ambito radiofonico e televisivo, tanto che l’editore gli affida un inserto settimanale sui programmi televisivi.
Nel 1979 l’occasione della vita: nasce Antenna Nord, con quattro giornalisti e quattro tecnici, che diventa, in breve tempo, l’emittente televisiva più forte del Centro Italia. Direttore è Lillo Tombolini, ancora oggi direttore a La 7, e Giuseppe Tropea è il responsabile del palinsesto, della programmazione e dell’emissione che, all’epoca, con le cassette, richiedeva un impegno costante ed assiduo.
Il successo di Antenna Nord ha fatto, poi, nascere Italia Uno con la stessa struttura, fino a quando Rusconi ha deciso vendere a Silvio Berlusconi che di quella corazzata ha conservato il marchio e l’audience, ma non le risorse umane. Dal 1986 al 1993, infatti, Tropea si è occupato dell’ufficio stampa e dei servizi giornalistici di Italia Uno, incarico mantenuto sino al 1993 con la nuova gestione Fininvest Comunicazioni. Nel 1993, pensionato Inpgi, è stato assunto come collaboratore fisso al quotidiano “Il Giornale” per occuparsi di cultura e spettacolo. Un settore a lui talmente congeniale che, nel 2000, al debutto di “Libero”, Vittorio Feltri lo volle in squadra affidandogli ben due rubriche: “Cultura, Mostre e Teatri” e, addirittura, l’autorevole “Lettere al Direttore”. Nel 2005 lo sbarco sul web con la creazione del settimanale on line “Italyevent.it”, attualmente gestito dalla figlia Emanuela, del quale “Peppino” mantiene la direzione editoriale.
Un preziosissimo bagaglio d’esperienza messo a disposizione delle giovani leve che, nel 2002 e nel 2004, hanno sostenuto l’esame di Stato per l’idoneità alla professione giornalistica. Un commissario severo e rigoroso nel pretendere chiarezza, precisione, sintesi e rispetto etico e deontologico, ma nel contempo un padre premuroso, tenero e affettuoso nei confronti di tanti “figli”.
Nel corso della cerimonia di premiazione, al Circolo della Stampa di Milano, l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha premiato Giuseppe Tropea assieme ad altre due grandi firme del giornalismo italiano: Piero Ostellino e Bice Cairati, meglio conosciuta come scrittrice con lo pseudonimo di Sveva Casati Modigliani. (giornalistitalia.it)
Carlo Parisi