ROMA – Alle sette della sera della vigilia di Natale, con l’apertura della Porta Santa in San Pietro, inizierà il Giubileo 2025, il 27° Anno Santo ordinario della Chiesa cattolica, che si concluderà con l’Epifania del 2026.
È un periodo dedicato alla conversione, al rinnovamento interiore, alla riconciliazione. In particolare, quello del 2025 «sia caratterizzato dalla speranza che non tramonta (…) e ci aiuti – scrive Papa Francesco nella bolla di indizione “Spes non confundit” – a ritrovare la fiducia necessaria nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato».
Il primo Giubileo cristiano – che riprendeva nome e tradizione di quello ebraico – fu indetto col nome di Anno Santo nel 1300 (e doveva avere cadenza secolare) da uno dei Pontefici più controversi e malfamati della Storia: Bonifacio VIII. La cadenza fu ridotta a cinquantennale da Clemente VI, che indisse il secondo nel 1350, e portata a venticinquennale da Paolo II nel 1470. Ai 27 Giubilei ordinari se ne sono aggiunti nei secoli ben 96 straordinari, fuori della periodizzazione.
La storia dei Giubilei, con “luoghi, itinerari, simboli e memorie dell’Anno Santo cristiano”, come recita il sottotitolo, è magistralmente riassunta in “Giubileo e Giubilei” (All Around edizioni, Roma; 136 pagine, 15 euro) da Gianpietro Olivetto, già redattore capo in Rai (Struttura Rai per il Giubileo del 2000, Giornale radio e Gr Parlamento), con esperienze da inviato e vaticanista in vari quotidiani.
Olivetto ci conduce nei luoghi del Giubileo, dalle famose “sette Chiese”, il cui “giro” è passato nel gergo romano, ai principali luoghi del Giubileo 2025 in Italia fuori di Roma: Assisi, la culla del francescanesimo; Padova, con la basilica del Santo; Loreto, che custodisce la Santa Casa che la tradizione vuole sia l’abitazione di Gesù e della Sacra Famiglia in Nazareth, lì trasportata in volo dagli angeli (il motivo per il quale la Madonna di Loreto, tra l’altro, è la patrona degli aviatori);
Pompei, qui presente non per i suoi celeberrimi scavi, grande unicum di città romana fermata nel tempo ed eternata dall’eruzione del Vesuvio, ma per il santuario mariano che attira ogni anno quasi quattro milioni di persone; San Giovanni Rotondo (Foggia), con la basilica di Padre Pio (oggi San Pio da Pietrelcina), frate dei miracoli e burbero profeta, al quale si attribuisce tra l’altro il vaticinio negli anni ’40 dell’ascesa al soglio pontificio dell’allora giovanissimo Karol Wojtyla.
Dopo aver riassunto le vicende principali dei 27 Giubilei ordinari, sui pellegrinaggi e sulle indulgenze, preesistenti all’indizione del primo Anno Santo ma che poi ai Giubilei si sono saldate (con un sapido excursus sul pellegrinaggio nell’ebraismo e nell’Islam), Olivetto aggiunge una serie di notizie, curiosità, itinerari romani, collegamenti con i luoghi di più antico insediamento del Cristianesimo, da Gerusalemme e dalla odierna Turchia a Roma;
la descrizione degli itinerari giubilari 2025; un utilissimo glossario del Giubileo ed il calendario degli eventi (una vera e propria guida al Giubileo 2025) e le indicazioni per fruire delle indulgenze in questo Anno Santo.
Il tutto col linguaggio chiaro e coinvolgente del divulgatore di classe e del giornalista di rango. (giornalistitalia.it)
Giuseppe Mazzarino
CHI È GIANPIETRO OLIVETTO
Nato a Lonigo, in provincia di Vicenza, il 1° novembre 1950, vive a Sacrofano, alle porte di Roma. Laureato in sociologia e diplomato in giornalismo all’Università di Urbino, giornalista pubblicista dal 1976 e professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 24 marzo 1980.
Già redattore capo in Rai (Struttura Rai per il Giubileo del 2000, Giornale radio e Gr Parlamento), inviato, vaticanista, ha lavorato a lungo per Il Gazzettino, il Giornale di Vicenza e il Mattino. Da febbraio a maggio 2005 al Tg1, redazione esteri, dove ha seguito la morte del Papa e il conclave.
Gli esordi negli anni ’70, nei quotidiani del Veneto: “Giornale di Vicenza”, “Gazzettino” (sedi di Vicenza e Bassano del Grappa), “Diario di Padova”, “Eco di Padova”. Per 15 anni ha lavorato per “Il Mattino” (prima alla sede di Napoli, poi alla redazione romana), come cronista, inviato, caposervizio interni e vicecapo f.f. redazione romana. Per oltre un anno caposervizio, inviato di cronaca e vaticanista al quotidiano “L’Informazione”.
Già collaboratore (di cronaca e costume) del settimanale “Oggi” e di altre testate nazionali (“Repubblica”, “Il Resto del Carlino – La Nazione –Il Giorno”, “Epoca”, “Panorama”, “Famiglia Cristiana”, “Sicilia”, “Giornale di Brescia”, “Secolo XIX”, “Gazzetta del Mezzogiorno”, “L’Arena”).
Nel 2020 ha pubblicato “La dolce vita di Fraka” (All Around), una biografia di Arnaldo Fraccaroli, detto “Fraka”, per 50 anni inviato del Corriere della Sera, giornalista, filosofo, poeta, commediografo e tombeur de femmes; tra l’altro, “La dolce vita” prima del celeberrimo film di Fellini, fu il titolo di una commedia in tre atti di Fraccaroli; nel 2022 ha pubblicato “Andrea Palladio. La famiglia, l’opera, il suo tempo” (Itinera Progetti, Bassano del Grappa), la prima biografia del più grande architetto di tutti i tempi, le cui opere erano e sono universalmente conosciute ma la cui vita era avvolta dal mistero. (giornalistitalia.it)