LETTERE A GIORNALISTI ITALIA – Guerrisi: “Qualcosa non mi torna”. Rho: “Tranquillo”

Giornalisti: sportello Inps, ma solo per il pregresso

nella foto da sinistra Edmondo Rho (cda INPGI), Antonio Pone (direttore Inps Lombardia), Paolo Perucchini (presidente Alg) e il professor Alberto Brambilla (direttore Itinerari Previdenziali)

Edmondo Rho (Inpgi), Antonio Pone (Inps), Paolo Perucchini (Alg) e Alberto Brambilla (Itinerari Previdenziali)

MILANO – Il 1° settembre scorso abbiamo pubblicato l’articolo “A Milano uno sportello Inps per i giornalisti”, relativo alla firma del protocollo d’intesa per l’istituzione di un punto di consulenza gestito dall’Inps per i giornalisti, iscritti all’Inpgi, titolari di una contribuzione “mista”.
In riferimento alla notizia, il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Mario Carmelo Guerrisi, pubblicista eletto in Lombardia, ha scritto a Giornalisti Italia ponendo alcune domande che abbiamo girato al consigliere d’amministrazione dell’Inpgi, Edmondo Rho, ideatore dello sportello aperto grazie alla convenzione sottoscritta dal direttore della sede Inps per la Lombardia, Antonio Pone, e dal presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti, Paolo Perucchini, alla presenza del professor Alberto Brambilla (Itinerari Previdenziali). Pubblichiamo di seguito la lettera di Guerrisi e la risposta di Rho. (Giornalisti Italia)

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Mario Guerrisi

Mario Guerrisi

Si tratta certamente di una giusta e bella iniziativa! E tuttavia, qualcosa non mi torna. La doppia contribuzione a Inps e Inpgi é stata sempre mal vista da vasti settori giornalistici e le discussioni, fin troppo accese, non sono mancate. È stato così possibile assistere a prese di posizione piuttosto feroci anche nell’ambito del dibattito all’interno del Cnog, quando diversi consiglieri nazionali dell’Ordine non volevano sentir parlare di doppie contribuzioni all’Inpgi e all’Inps perché – sostenevano convinti – che si é giornalisti, solo se si é iscritti all’Inpgi. Ancora peggio, talune posizioni che non intendevano riconoscere la possibilità che alcuni giornalisti, iscritti ad altri Ordini, scrivevano sporadicamente su riviste di ogni specie, versando i contributi all’Inps e quindi, alla fine, aspiravano ad avere due e forse tre pensioni differenti, una dal proprio Ordine Professionale, un’altra, proveniente dai contributi Inpgi, e una terza, assegnata loro dai contributi versati all’Inps. Oggi, infine, questa iniziativa di uno sportello aperto dall’Inps a favore dei giornalisti. Si potrebbe parlare, dunque, di una certa liberalizzazione o, quanto meno, di una certa apertura in questo particolare settore? Mi accontenterei, perlomeno, di sapere che svolgere la professione giornalistica, non in forma esclusiva, comincia a non essere più un tabù.

Mario Carmelo Guerrisi
consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti

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Il collega consigliere nazionale dell’Ordine evidentemente non ha ben presente le norme di legge in materia previdenziale. Fino a metà degli anni Ottanta, infatti, i praticanti giornalisti avevano i contributi all’Inps, e ciò riguarda anche i pubblicisti, fino al 2000. Solo pochi di questi colleghi hanno ricongiunto le posizioni Inps e Inpgi.
Inoltre, giova ricordare che molte persone hanno fatto lavori diversi con versamenti di contributi ad altri enti, prima di dedicarsi al giornalismo, e ci sono tuttora numerose aziende che erroneamente non versano all’Inpgi i contributi per i giornalisti dipendenti.
Ciò significa che decine di migliaia di colleghi hanno contribuzione mista tra Inpgi e Inps (nel quale sono confluiti Enpals e Inpdap, ma con diverse normative) e uno sportello unificato, come il progetto pilota lanciato in Lombardia, è pensato per risolvere i problemi previdenziali concreti: tra l’altro può essere molto utile anche per valutare la convenienza o meno di ricongiunzioni o riscatti in vista della futura pensione.

Edmondo Rho
Consigliere d’amministrazione Inpgi

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