ROMA – Dalla crisi dell’editoria si esce se i giornalisti sono protagonisti. L’elemento umano professionale è centrale su quello organizzativo industriale, come dimostra l’evidenza di tutte le indagini specialistiche e di ogni studio sull’impatto delle azioni di ristrutturazione sin qui seguite.
L’ha riconosciuto anche la Fieg che, pur in un contesto problematico per l’equilibrio dei conti imprenditoriali, con la relazione del suo presidente Giulio Anselmi, sul bilancio del settore nel periodo 2011-2013, ha individuato nei giornalisti un pilastro fondamentale per “produrre giornali migliori e di qualità, usando le diverse piattaforme attraverso le quali si diffonde l’informazione”.
L’affanno degli editori nell’individuare progettualità editoriali efficaci per le nuove sfide nel tempo della crossmedialità appare ancora evidente. Notevoli sono gli sforzi da fare e sicuramente è necessario promuovere – anche con il sostegno delle politiche industriali pubbliche – investimenti per l’innovazione e per la nuova occupazione professionale che segnino un cambio di marcia decisivo.
I giornalisti hanno fatto grandi sacrifici in questi anni e stanno ancora pagando costi elevati alla crisi e alla ristrutturazione tanto che alla stessa Fieg non sfugge “l’impressionante esodo di giornalisti tra il 2009 e il 2013”.
Ora si tratta di utilizzare tutti gli strumenti possibili per rilanciare l’occupazione professionale a cominciare dai giovani: dalla legge di stabilità – per i cui decreti attuativi in tempi brevi si è impegnato il sottosegretario Luca Lotti – al nuovo contratto di lavoro, creando anche le condizioni dell’impiego utile delle indispensabili esperienze, assolutamente non rottamabili solo perché “colpevoli” di essere cinquantenni. Il giornalismo, come il Paese, va bene se sa coniugare la convivenza delle generazioni nel modo migliore possibile.
La Fnsi confida di poter condividere l’ottimismo del presidente degli editori sulla possibilità di poter stringere nella trattative per un equo rinnovo del contratto di lavoro, che sia di salvaguardia dell’identità, del ruolo e del decoro della professione giornalistica, di avanzamento inclusivo verso i cambiamenti nel lavoro e nella proposizione dei media al pubblico. Qui sta la sfida più importante da giocare con un supplemento di responsabilità senza chiusure da parte degli editori e senza indulgere verso antiche tentazioni, che troppo spesso affiorano, di mero taglio di costi, non più sostenibili per la produzione della necessaria informazione di qualità.
La Fnsi proverà fino in fondo a percorrere questa strada ricercando intese regolatrici e di avanzamento. Il prossimo appuntamento è già in agenda per domani, quando a Roma, nella sede del Sindacato, si farà il punto sulle trattative in corso con la Fieg nella riunione della commissione contrattuale.
Domani a Roma la Fnsi farà il punto sulle trattative per il rinnovo del contratto