ROMA – Sarà consegnato alla giornalista e scrittrice Natalia Aspesi il riconoscimento speciale alla carriera nell’ambito della terza edizione del Premio giornalistico “Carlo Azeglio Ciampi” istituito dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in memoria del presidente Emerito della Repubblica che, durante il suo mandato, fu molto vicino ai giornalisti.
La cerimonia di premiazione si svolgerà a Livorno, città natale di Ciampi, mercoledì 4 dicembre alle 17, alla Goldonetta, ridotto del Teatro Goldoni.
Il Premio per la sezione Carta stampata è stato, quindi, assegnato a Sara Lucaroni per l’articolo “Il buio sotto la divisa: quell’escalation di suicidi che lo Stato non guarda” pubblicato su L’Espresso a giugno 2019.
Il Premio per la sezione Web è stato attribuito a Luca Rinaldi coautore con i colleghi Cecilia Anesi, Lorenzo Bagnoli e Giulio Rubino di una inchiesta intitolata “Vite spezzate, giustizia incompiuta”, pubblicata in tre lingue su media italiani e internazionali. In Italia è stata pubblicata il 29 febbraio 2019 su La Repubblica e sul sito di IRPI – Investigative Reporting Project Italy.
Il Premio per la sezione Radio-Tv è stato assegnato ad Amedeo Ricucci per il servizio “Abuna: sulle tracce di Padre Paolo Dall’Oglio” andato in onda nello Speciale Tg1 delle ore 23.30 del 29 luglio 2018.
La Giuria del Premio è composta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, dalla vicepresidente Elisabetta Cosci, dal segretario Guido D’Ubaldo, dal tesoriere Nicola Marini, dai componenti dell’Esecutivo: Andrea Ferro, Nadia Monetti, Franco Nicastro, Alessandro Sansoni, Gian Maria Stornello e dai presidenti della Commissione Cultura e del Comitato Tecnico Scientifico, Alberto Lazzerini e Maurizio Paglialunga.
«Sono particolarmente soddisfatta – ammette Elisabetta Cosci – di essere riuscita a portare a Livorno, città natale sia del Presidente emerito Ciampi sia mia, la terza edizione del premio giornalistico Carlo Azeglio Ciampi».
«Quest’anno – fa notare il vicepresidente dell’Ordine nazionale – la giuria ha deciso di premiare tre lavori che rappresentano la migliore espressione del giornalismo d’inchiesta. I riconoscimenti sono stati assegnati ad una giovane collega freelance, ad un gruppo di 4 giornalisti anche loro freelance che hanno proseguito il lavoro del collega slovacco Jan Kuciak (ucciso nel febbraio 2018) e ad Amedeo Ricucci per il suo speciale dedicato a Padre Paolo Dall’Oglio e realizzato per la Rai». (giornalistitalia.it)
LE MOTIVAZIONI
Natalia Aspesi – Riconoscimento Speciale alla carriera
Da 60 anni la sua penna è un tocco di classe a vergare piccole e grandi storie. Ha raccontato l’Italia e il mondo con il tratto della testimone disincantata capace di cogliere il senso dei fatti e delle persone, svincolata da ogni schema, libera da ogni condizionamento. Cronista di nera come di costume, attenta alle trasformazioni della società, implacabile di fronte alle prepotenze del potere e alle ingiustizie. E poi confidente alla quale affidare pubblicamente tormenti, delusioni e paure che sgorgano dalle profondità dall’animo umano. Vicende personali e intime attraverso le quali ha saputo dare forma al ritratto del paese e delle generazioni che lo abitano.
Maestra di stile e di intelligenza, scrive capitoli della grande storia del giornalismo italiano.
Sara Lucaroni – Sezione Carta Stampata
Storie di uomini in divisa, una divisa lacerata dal disagio che non può contemplare un grido d’aiuto diventando un cappio che via via rischia di soffocarti. Storie di uomini spesso lasciati soli in forza di regolamenti arcaici, di paure e di vergogna. Storie, tante troppe, di ragazzi e padri di famiglia che ad un certo punto gettano la spugna al culmine di una sofferenza, in alcuni casi, sbrigativamente archiviata alla stregua di una questione privata per dissolvere ombre sconvenienti.
Storie raccontate con uno stile narrativo essenziale a scansare ogni forma di sensazionalismo nel rispetto della verità e del dolore delle famiglie.
Luca Rinaldi – Sezione Web
Raccontare la criminalità organizzata significa immergersi come palombari nel buio di un abisso sfidando ogni corrente, consapevoli che la risalita non è per nulla scontata. Era il lavoro di Jan Kuciak, il giornalista slovacco ucciso nel febbraio 2018 perché raccontava gli intrecci tra il potere locale e le famiglie dell’ Ndrangheta capace di allungare i tentacoli al di là di ogni confine. E’ diventato l’impegno di un gruppo di giornalisti che ha scandagliato gli affari illeciti, le ramificazioni, le complicità, i silenzi. Una ricostruzione dettagliata, puntuale, rigorosa, tradotta in più lingue, nel segno della migliore tradizione del giornalismo d’inchiesta.
Amedeo Ricucci – Sezione Radio-TV
L’ inchiesta giornalistica condotta in Siria dall’ inviato Amedeo Ricucci, “Sulle tracce di Padre dall’Oglio”, svela particolari inediti sulla misteriosa scomparsa del sacerdote gesuita, avvenuta nel 2013 a Raqqa. L’autore, nella ricostruzione meticolosa degli ultimi giorni del sacerdote gesuita, si è avvalso di decine di testimonianze, che forniscono elementi fondamentali sulla sparizione di Padre dall’Oglio, su cui ancora non è stata fatta luce.
Testimonianze che al contempo tracciano la figura dell’uomo di pace, costantemente alla ricerca del dialogo, in una terra da lui profondamente amata e dilaniata dalla guerra civile.
Amedeo Ricucci, nel reportage, cattura l’attenzione del telespettatore scavando tra le parole degli intervistati e tra le macerie di una città fantasma sotto cui giacciono ancora tanti misteri. A guidare il percorso del racconto i passi del frate, con i sandali ai piedi, che su un terreno arido, inseguono la verità.