GENOVA – “Stretta” sulla diffusione delle intercettazioni a Genova. Lo denuncia Il Secolo XIX riferendo che il procuratore capo Francesco Cozzi ha inviato una circolare a tutti i pm per indicare i comportamenti da seguire in attesa che il Parlamento approvi la nuova legge. Disposizioni, a causa delle quali, a Genova, non saranno più depositati, a conclusione delle indagini preliminari, i brogliacci integrali delle intercettazioni contenenti colloqui personali.
«La circolare – spiega il quotidiano genovese – è stata inviata dal procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, a tutti i pm poco prima della pausa estiva, ma l’applicazione concreta è soprattutto questione delle ultime settimane. E rappresenta una sperimentazione di “stretta” sulla diffusione delle intercettazioni, in attesa che il Parlamento partorisca prima o dopo una legge chiara. Nel capoluogo ligure non saranno più depositati, alla conclusione delle indagini preliminari, i brogliacci così com’erano stati compilati nel corso degli accertamenti dalle forze dell’odine: saranno custoditi in un apposito registro, consultabili dalle parti ma non integralmente duplicabili. Una novità assoluta per il distretto ligure, ma non solo».
Il provvedimento prevede il drastico contenimento dell’accesso alle trascrizioni «(escludendo dalla limitazione tutto ciò che accompagna richieste di misure cautelari) “a tutela della privacy” dei soggetti coinvolti a vario titolo in un’indagine, in primis ovviamente di chi non ha commesso reati e le cui conversazioni non hanno rilevanza penale. Niente più brogliacci integrali allegati agli atti depositati con la chiusura dell’inchiesta, per eliminare alla fonte la possibilità d’una fuga di notizie e di divulgazioni indiscriminate al dibattimento. I faldoni, così come gli audio, saranno custoditi in un apposito “registro”».
Le parti del processo – aggiunge Il Secolo XIX – potranno accedervi, consultarli ma non duplicarli senza limitazioni. E potranno chiedere di estrarre copia dopo aver selezionato i passaggi ai loro occhi di rilievo, previo via libera del tribunale: in passato erano, invece, a disposizione tutti i riassunti e le trascrizioni compiuti dalla polizia giudiziaria».
L’Ordine dei Giornalisti della Liguria, l’Associazione ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti ligure in merito all’iniziativa del Procuratore capo Francesco Cozzi in tema di intercettazioni, riaffermano, nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Ordine giudiziario, la centralità del diritto di cronaca e il diritto dei cittadini a essere informati, diritti che non possono in nessun modo essere limitati.
L’Ordine dei Giornalisti della Liguria, l’Associazione ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti ligure ritengono che diritto di cronaca e diritto dei cittadini a essere informati debbano essere il punto di riferimento inderogabile della riforma delle intercettazioni per la quale tra pochi giorni scade la delega governativa. Respingono qualsiasi ipotesi di “bavaglio” e sono mobilitati contro ogni forma di intimidazione, dalle minacce alle liti temerarie, nei confronti dei giornalisti. (giornalistitalia.it)
Odg, Assostampa e Gruppo Cronisti contro la “stretta” sulle intercettazioni